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Il rettore Di Ilio sulla vicenda del Cus D’Annunzio di Chieti

Avevamo annunciato di voler intervistare il Magnifico Rettore dell’Università “G.D’Annunzio” di Chieti, il Prof. Carmine Di Ilio per conoscere la sua versione dei fatti sui motivi che hanno portato il Consiglio di Amministrazione (CdA) dell’Università più grande ed importante d’Abruzzo a revocare in “autotutela” le delibere con le quali l’Ateneo aveva siglato una convenzione col Centro Universitario Sportivo (Cus).

Così, questa mattina siamo stati nel Rettorato nella stanza “dei bottoni” della “G.D’Annunzio” per intervistare il Magnifico a cui abbiamo posto le seguenti domande:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


1) La Delibera del CdA n. 81 del 25 marzo 2014 annulla solo gli atti amministrativi o anche il contratto che ne è scaturito? “Per comprendere i motivi per cui siamo arrivati alle revoca delle precedenti delibere tramite la nuova delibera di marzo, dobbiamo fare un passo indietro e parlare di quanto alcuni membri del Consiglio di Amministrazione da me sollecitati, non hanno riscontrato il rispetto del contratto da parte del Cus. Cioè,  a fronte di 1 milione e 350 mila euro circa che l’Università dava al Cus per acquisire determinati servizi, a nostro avviso solo una parte di quei soldi venivano utilizzati per le prestazioni previste dalla convenzione”.

2) Che fine facevano secondo lei parte dei soldi che l’Università dava al Cus? “Non avevamo nessuna ragione per credere che….Noi abbiamo finanche aspettato circa 6 mesi per farci dare le pezze d’appoggio da parte del Cus a giustificazione della nostra elevazione”.

3) Quali sono le reali ragioni del contenzioso? “Il contenzioso poi nasce da vicende basate sulla possibilità di pagare o non pagare i soldi delle fideiusioni che l’amministrazione universitaria aveva sottoscritto con la banca. Però fondamentalmente è proprio questo l’elemento di rottura con il Cus e quindi la necessità per noi di rimettere in piedi un rapporto contrattuale diverso da quello che era stato sottoscritto precedentemente”.

4) Considerato che la legge 394 del 1977 obbliga l’Università ad avere il Cus, cosa credete che cambierà in futuro nella sua gestione? “Io personalmente vedo il Cus come una istituzione emanazione delle Università per organizzare la pratica sportiva dei nostri studenti. Una istituzione meritoria che in tutta Italia si occupa di queste attività. Pertanto, siamo pronti a rimettere in piedi un rapporto contrattuale diverso da quello precedente, su basi crediamo noi più solide, in un momento in cui le vicende della nostra università sono diverse da quelle precedenti”.

5) Quindi, secondo lei, continuerà il Cus anche in futuro a primeggiare in ambito sportivo nazionale?
“E’ un augurio che ci facciamo anche sperando che il Cus possa utilizzare finanziamenti ministeriali sempre maggiori di quelli che sono arrivati fino ad ora”.

6) Cosa si sente di dire agli studenti che si sono risentiti per il disservizio dell’interruzione dell’attività? “Ci sono due tipi di studenti, quelli che frequentano le istituzioni sportive, sia quelle cittadine che quelle universitarie che quelle di proprietà del Cus diciamo per attività istituzionali e noi su quelle siamo pronti ad instaurare un rapporto convenzionale che ci vede in qualche modo paganti per queste attività di tirocinio”.

7) Cosa ne pensa delle dieci fatture non pagate per un totale di circa 80 mila euro per la fornitura di energia elettrica e gas ai palazzetti per cui la ditta fornitrice batte cassa senza sapere ora a chi rivolgersi per i pagamenti? “Sinceramente su questa vicenda non conosco i risvolti del contenzioso, cioè il pagamento delle bollette è legato sicuramente a un servizio che riguarda il Cus, quindi non credo che saremo noi a dover pagare nel caso in cui il Centro Sportivo Universitario rimanesse inadempiente. Noi abbiamo solo interrotto una delibera che autorizzava delle contribuzioni al Cus per le spese delle attività che la convenzione prevedeva, ma noi fino a qualche mese fa al Cus il contributo glielo abbiamo sempre dato e quindi se ci sono dei debiti pregressi non ne ho idea, ma spero comunque che questo contenzioso possa risolversi nel più breve tempo possibile”.

8) Quindi, non vi ritenete parte in causa in questo contenzioso delle fatture insolute della luce e del gas del Cus? “L’Università è parte in causa soltanto nei rapporti col Cus e non in quelli che riguardano i debitori del Cus”.

9) Non crede che bisogna risolvere nel più breve tempo possibile questa spiacevole vicenda che sta gettando discreto sul buon nome dell’Università “G.D’Annunzio”? “Discredito è una parola grossa, si tratta semplicemente di contenziosi inerenti la pubblica amministrazione ed in particolare il modo di gestire più efficacemente possibile il denaro pubblico”.
Nei prossimi giorni intervisteremo, invece il Sindaco di Chieti, l’Avv. Umberto Di Primio per sapere cosa ne pensa della vicenda e cosa intende fare a tal proposito la sua amministrazione.

Tratto da www.censorinoteatino.blogspot.it