La ditta inglese ERC Equipoise Limited fornisce stime indipendenti di riserve petrolifere in giacimenti di idrocarburi non sfruttati. In data 18 Ottobre 2013 la Medoilgas ha reso noto il declassamento delle riserve petrolifere contenute in Ombrina Mare, come stimato dalla ERC Equipoise, dimezzando le precedenti stime della Medoilgas stessa. Si passa da 40 milioni di barili di barili di livello 2P a 20.7 milioni di barili di petrolio di livello inferiore, 2C.
Nel 2010 le stime fornite dalle Medoilgas erano di circa 12 milioni di barili di “proven reserves”, cioe’ di riserve di petrolio dalla presenza certa, che viene classificato sotto la sigla 1P. Sommando le “proven and probable reserves”, cioe’ le riserve dalla presenza certa e probabile, classificate sotto la sigla 2P, le stime aumentavano di 40 milioni di barili di petrolio.
Si passa adesso dalla categoria “riserve certe” 1P o 2P di petrolio, alla categoria “contingent resources” a livello 1C o 2C, e cioe’ di risorse non piu’ certe ma condizionate da eventi esterni, dalla minore capacita’ di commercializzazione, ed in quantita’ ridotte.
Le nuove stime sono di 8.7 milioni di barili di risorse condizionate “proved” sotto la classificazione 1C, che aumentano a 20.7 milioni di risorse “proved and probable” sotto la sigla 2C. 8.7 milioni di barili di petrolio rappresentano sei giorni di fabbisogno nazionale, 20.7 due settimane.
Ai suoi investitori, la Medoil annuncia che la possibilità di estrarre petrolio è condizionata dall’approvazione dei permessi ministeriali e dall’introduzione di migliori metodi per ottimizzare lo sviluppo del giacimento.
Ricordiamo che nei progetti iniziali per Ombrina, gia’ nel 2008 si parlava dell’uso di acidi durante le trivellazioni preliminari e del possibile uso di tecniche di fratturazione per stimolare la produzione di maggiori quantitativi di idrocarburi.
La ERC Equipoise ricorda anche che c’è molta incertezza nella distribuzione delle risorse petrolifere in Adriatico e che Ombrina necessita di “ultieriori stime”.
E’ molto interessante che dopo 5 anni dalle trivellazioni preliminari, la Medoilgas ancora non riesca nemmeno a stimare quanto petrolio sia presente nei fondali di Ombrina.
Questo episodio conferma ancora una volta come non ci sia da fidarsi di una sola parola dei petrolieri.
Ci auguriamo che la classe politica d’Abruzzo ed il governo centrale si rendano conto che con Ombrina Mare si corre il rischio di distruggere l’intero assetto naturalistico ed economico della costa teatina per qualcosa che neanche la Medoilgas è in grado di stimare e che facciano tutto il possibile per evitare un nuovo scempio nei nostri mari.
Maria R. D’Orsogna,
PhD Department of Mathematics
California State University Northridge,
Los Angeles, CA