Pescara. Una premialità di 69 milioni e 700mila di euro alla sanità abruzzese, assegnati alla Regione dal tavolo di monitoraggio (costituito dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia e Finanze), che ha rimesso oggi il verbale dell’ultima riunione del 30 luglio scorso.
Nel documento si evidenzia l’adempimento degli obiettivi previsti per l’annualità 2015 (quelli del 2016 sono ancora in corso di verifica), presupposto per l’erogazione dell’ulteriore finanziamento. Viene inoltre sottolineato l’equilibrio economico del sistema sanitario regionale, grazie agli utili portati a nuovo e agli accantonamenti stanziati per il ripiano delle perdite ancora presenti nello stato patrimoniale relativo alla Gestione sanitaria accentrata.
Sono stati inoltre rispettati i limiti previsti dalla normativa per il pagamento dei debiti pregressi degli enti del servizio sanitario: al 31 marzo scorso era stato erogato il 100 per cento delle risorse ricevute dallo Stato – e in parte anche dal bilancio regionale – per il saldo dei fornitori. Il tavolo ha poi preso atto del rispetto dei tempi medi di pagamento da parte delle Asl abruzzesi.
Per quanto riguarda il Piano di riqualificazione del Servizio sanitario regionale, i tecnici ministeriali hanno valutato favorevolmente i risultati degli indicatori Lea 2015 (i livelli essenziali di assistenza), assegnando un punteggio di 182, livello mai raggiunto dall’Abruzzo.
E’ stata invece sollecitata la definitiva implementazione delle forme associative in materia di assistenza primaria, oltre alla stesura di un documento completo sull’assistenza territoriale sulla base di quanto previsto dal Piano di riqualificazione.
“Credo che questo verbale – commenta l’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci – sia la migliore risposta alle polemiche dei mesi scorsi, che mettevano in dubbio i risultati del lavoro messo in campo dal governo regionale in questi 3 anni. Un lavoro che continua, e che per il 2016 vedrà il raggiungimento di altri obiettivi fino a qualche tempo fa impensabili per l’Abruzzo.
Certo, siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma oggi abbiamo finalmente le basi per concentrarci su quelle azioni di cui gli abruzzesi hanno probabilmente una percezione più diretta, ma su cui non era possibile intervenire con efficacia se prima non venivano risolti i tanti nodi a monte del sistema”.