L’ondata di caldo torrido e la persistente assenza di piogge sta danneggiando pesantemente le colture abruzzesi. Ortaggi, legumi, olive e viti sono tra le più colpite dalla siccità. Soffrono anche le produzioni di foraggio con conseguente aumento dei costi per la zootecnia.
L’assessore alle politiche agricole, Dino Pepe, e il Presidente della Terza Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, Lorenzo Berardinetti, hanno incontrato i Consorzi di Bonifica e le organizzazioni professionali per valutare lo stato delle risorse idriche su tutto il territorio regionale.
“Nei giorni scorsi – ha spiegato l’assessore Pepe – ho scritto una lettera al Ministro Maurizio Martina per informarlo sullo stato di preallerta dovuto all’emergenza idrica e sulle conseguenze che la siccità potrebbe avere sui comparti agricoli regionali“.
E’ stata effettuata tempestivamente una ricognizione sullo stato attuale degli invasi e delle disponibilità idriche, grazie alla collaborazione dei Consorzi.
“Dal monitoraggio – hanno precisato Pepe e Berardinetti – risulta che l’Abruzzo, ad oggi, presenta criticità solo in alcuni punti del territorio regionale. Nello specifico, non risultano problemi al Consorzio di Bonifica Nord, grazie al rinvaso della diga di Campotosto, fortemente voluto dalla Giunta regionale. La situazione del vastese e della diga di Chiauci, invece, è costantemente monitorata unitamente alla prefettura di Chieti: il bacino del fiume Trigno infatti, non interessa solo il comparto agricolo ma ha risvolti che gravano sia sull’uso idropotabile sia sull’uso nel comparto industriale caratterizzato da importanti aziende con notevoli riflessi occupazionali. Il consorzio di bonifica Interno ha attivato dei piani di turnazione nell’Alto Aterno, area di crisi che desta preoccupazione nell’immediato, su circa 3.000 ettari con colture di mais, ortive e prati. Gli altri Consorzi di bonifica stanno predisponendo piani di turnazione. Un’attenzione particolare merita il Fucino dove è stata attivata una irrigazione di soccorso per l’intero comprensorio di circa 12.000 ettari serviti dal consorzio di bonifica ovest con pesanti risvolti sul consumo energetico. La nostra attenzione è massima: monitoreremo l’evolvere della situazione – concludono Pepe e Berardinetti – ed alla luce delle criticità analizzate, state il perdurare della siccità, siamo pronti a valutare la necessità di intervenire con la richiesta di stato di calamità“.