Pescara. “Siamo al paradosso assoluto, dove adesso il principale colpevole scarica le colpe su coloro che fino ad oggi hanno solo subito ed eseguito gli ordini insensati ed utopistici di un Governo regionale ormai allo sbando più totale”.
E’ quanto dichiara il Consigliere regionale Mauro Febbo che spiega: “Questo è quello che sta accadendo anche all’interno della Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo dove inverosimilmente il Direttore, condividendo ed eseguendo le indicazioni dell’assessore Pepe, dopo aver combinato un vero e proprio disastro nella cosiddetta riorganizzazione della sua struttura e nella riorganizzazione degli uffici, oltre che nella chiusura delle sedi periferiche e nel pensionamento anticipato di decine di funzionari, oggi è intenzionato a punire dirigenti e funzionari per il mancato raggiungimento degli obbiettivi prefissati per il Pacchetto Giovani”.
“E’ inconcepibile l’ultima missiva a firma del Direttore Antonio Di Paolo – aggiunge Febbo – con la quale chiede per iscritto ai suoi dipendenti ‘di trovare ogni soluzione idonea per accelerare l’iter delle residue attività istruttorie entro il 31 luglio, l’accaduto sarà considerato in termini negativi in sede di valutazione dei risultati di attività di dirigenti e funzionari preposti’.
Siamo di fronte a una vera e propria epurazione, seguendo le orme del Presidente D’Alfonso nella sostituzione del dott. Filippo Manci nella vicenda del Project financing dell’ospedale Chieti.
Ma al contempo siamo anche dinnanzi a un vero e proprio paradosso visto che il direttore (con la copertura politica dell’assessore) cerca i responsabili da punire tra coloro che in questi ultimi mesi hanno solo dovuto eseguire esclusivamente le sue di direttive senza una logica programmatoria.
Ci sono voluti 17 mesi per arrivare ad esaminare ed istruire circa 500 domande ed adesso si pretende dalla propria struttura di chiudere solo in un mese le restanti pratiche che sono oltre 200. Questo comporterà verosimilmente la bocciatura della totalità delle domande ancora da istruire aprendo la strada a migliaia di ricorsi amministrativi ed al blocco dei fondi destinati ai giovani imprenditori. Un’operazione illogica, insensata e da irresponsabili”.
“Inoltre – prosegue Febbo – Di Paolo riveste anche il ruolo di Autorità di Gestione dei fondi PSR quindi, credo, che sia arrivato il momento di accettare e riconoscere il fallimento della riorganizzazione del Dipartimento Politiche agricole voluta e pensata da D’Alfonso e, poi, affossata e dissestata da Di Paolo con il silenzio assenso dell’Assessore Dino Pepe.
Ricordo le mie varie sollecitazioni anche in sede di Commissione di Vigilanza ad intervenire presso la Direzione e riparare i danni causati che oggi ricadono sul mondo agricolo e sono tutti evidenti nei ritardi che portano i Bandi del PSR.
Addirittura c’è stata anche una sentenza del Tribunale Ordinario di Teramo che riconosceva come antisindacale il comportamento della Regione laddove ha proceduto a collocare in disponibilità parte del personale della Direzione Politiche agricole senza consultare le organizzazione sindacali.
Infatti i trasferimenti, oltre a creare forti disagi al personale regionale, hanno prodotto ripercussioni negative sulla filiera agricola della Regione Abruzzo.
Infine è notizia di questi giorni che i Dirigenti della Direzione Politiche agricole, dott. Valente e dott. Di Fabrizio, responsabili anche delle Misure fondamentali come ristrutturazioni e investimenti, siano stati “epurati” volontariamente e pronti a lasciare il proprio ruolo per essere collocati in altre Direzioni regionali”.
“Tutte scelte scellerate e immotivate che da una parte disorienta gli agricoltori e dall’altra rallenta le procedure della Regione Abruzzo come quelle per il PSR. Pertanto – conclude Febbo – oggi abbiamo l’ennesima prova che la tanto osannata riorganizzazione fortemente voluta da D’Alfonso si è rivelata un clamoroso flop così come avevo preannunciato e più volte denunciato. Davvero un’altra brutta pagina per questo governo regionale”.