Secondo Borgatti “far ripartire il polo tecnologico nella sua interezza è l’unica strada per assicurare da un lato l’autonomia dei soci Cirsu e dell’intera provincia di Teramo in materia di rifiuti”. La riapertura del polo di Grasciano rappresenterebbe, scrive Borgatti, “l’unica strada per difendere in maniera concreta l’occupazione e lo sviluppo economico nel presente e nel futuro. Senza gli impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati – prosegue Borgatti – Grasciano rischierebbe di diventare una semplice succursale di passaggio che non potrà garantire grandi utili per via del “turismo dei rifiuti” che dovranno essere raccolti e portati altrove per poi tornare nella nuova discarica”. Secondo il portavoce della Fds nella questione “la volontà da parte dei comuni è tutta politica. I costi per far ripartire subito gli impianti fondamentali di Grasciano sono irrisori. Si tratterebbe di poche decine di migliaia di euro per ogni singolo comune a fronte di un notevole risparmio presente e futuro per i cittadini”. “Serve far fronte comune – conclude Borgatti – per battersi contro chi tenta di impedire che questo accada”.