Far ripartire gli impianti di Grasciano. Nell’intricata vicenda Cirsu/Sogesa interviene il portavoce della Federazione della Sinistra di Roseto Marco Borgatti. Di fronte a quella che sembra una querelle infinita sulla nuova discarica di Grasciano 2, il dirigente della Fds di uno dei sei comuni soci del Cirsu afferma che “il futuro non può essere garantito dalla sola discarica che, vista l’attuale penuria di siti nella regione, potrebbe diventare il “buco” dove conferire tutti i rifiuti d’Abruzzo”.
Secondo Borgatti “far ripartire il polo tecnologico nella sua interezza è l’unica strada per assicurare da un lato l’autonomia dei soci Cirsu e dell’intera provincia di Teramo in materia di rifiuti”. La riapertura del polo di Grasciano rappresenterebbe, scrive Borgatti, “l’unica strada per difendere in maniera concreta l’occupazione e lo sviluppo economico nel presente e nel futuro. Senza gli impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati – prosegue Borgatti – Grasciano rischierebbe di diventare una semplice succursale di passaggio che non potrà garantire grandi utili per via del “turismo dei rifiuti” che dovranno essere raccolti e portati altrove per poi tornare nella nuova discarica”. Secondo il portavoce della Fds nella questione “la volontà da parte dei comuni è tutta politica. I costi per far ripartire subito gli impianti fondamentali di Grasciano sono irrisori. Si tratterebbe di poche decine di migliaia di euro per ogni singolo comune a fronte di un notevole risparmio presente e futuro per i cittadini”. “Serve far fronte comune – conclude Borgatti – per battersi contro chi tenta di impedire che questo accada”.