L’iniziativa, messa in campo con la collaborazione e l’appoggio della Regione a dieci anni dall’ultima esperienza, è stata presentata oggi a L’Aquila dai consiglieri regionali del Pd Pierpaolo Pietrucci e Luciano Monticelli, alla presenza del Collegio delle guide alpine rappresentato tra gli altri dal presidente abruzzese, Agostino Cittadini, e da Massimo Fraticelli.
Dalla conferenza stampa è emerso che si tratta di “Un’opportunità di lavoro per i 59 neoaccompagnatori ma anche la creazione di una risorsa utile a ricostruire l’attrattività e a sostenere il sistema economico della montagna abruzzese, visto il ruolo di proposta e di stimolo esercitato dalla guide alpine”.
Pietrucci ha rivendicato il risultato come come uno dei cardini della sua azione politica.
“E’ uno dei tanti segnali che ci fanno comprendere quanto in Abruzzo – ha spiegato – stiamo puntando sulla montagna, al punto da costruire una svolta epocale. Una svolta che abbiamo voluto mettere in campo attraverso un metodo che è quello del coinvolgimento degli stakeholder, non solo le Guide alpine ma anche per citarne alcuni il Collegio dei maestri di sci e il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, le Forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco”.
Pietrucci ha elencato alcuni dei provvedimenti legislativi e finanziamenti promossi e costruiti proprio attraverso questo metodo inclusivo, a beneficio della montagna abruzzese: tra questi la legge sul free ride e sui maestri di sci, la cornice del Distretto turistico di montagna, il finanziamento strutturato al soccorso alpino, la cosiddetta legge Reasta che sarà discussa nella seduta di domani del consiglio regionale, dopo che l’approvazione è saltata per uno scontro in seno al Pd con l’assessore regionale con delega alla montagna donato Di Matteo.
Importanti anche le iniziative culturali e di sensibilizzazione, come il Festival della montagna dell’Aquila.
“Il capoluogo abruzzese – ha continuato Pietrucci – può aspirare a diventare una vera e propria Katmandu degli Appennini”. Monticelli ha sottolineato come “negli ultimi anni ci sia stato un vuoto che ha messo in secondo piano la montagna abruzzese. La rinascita passa senza dubbio dall’integrazione con il mare ma c’è bisogno anche di un lavoro di valorizzazione di tutte le ricchezze: la cultura, l’enogastronomia, la tecnologia”.