Le osservazioni contenute nello “University Report 2015” di JobPricing, per la loro freschezza e puntualità, possono fornire un valido contributo al dibattito su alcuni interrogativi legati al mondo delle università, in particolare in riferimento al valore del livello di istruzione e al guadagno ad esso connesso nella vita lavorativa, alle prospettive di carriera dei laureati presso università private rispetto a quelle pubbliche, o dei laureati in atenei al Nord, a confronto con quelli del Centro e del Sud Italia.
Una novità: lo University Payback Index, un indice che quantifica il tempo necessario per ripagare l’investimento economico del percorso universitario scelto, una volta iniziato a lavorare.
Questo studio sul “valore” delle università italiane e dei livelli di istruzione è il frutto di una rilevazione in continuum sul tema degli stipendi sviluppata da JobPricing, volta a qualificare e quantificare le correlazioni fra titolo di studio conseguito, ateneo frequentato, stipendio e carriera lavorativa.
Nel confronto tra i dati retributivi dei non laureati con quelli di coloro che hanno conseguito il titolo di studio universitario emerge che la RAL – retribuzione annua lorda – media dei primi è nettamente inferiore a quella dei laureati (26.008 euro vs. 41.220 euro). Una prima correlazione fra titolo di studio e valore medio delle retribuzione è data dal fatto che, maggiori sono gli anni dedicati allo studio (e migliore è il titolo di studio ottenuto), più elevata è la retribuzione percepita.
Confrontando i valori retributivi medi dei laureati sulla base dell’ateneo di provenienza, l’aver frequentato un’università privata dà un ritorno economico superiore del 21% rispetto all’aver frequentato un’università statale, e del 7% rispetto all’aver frequentato un politecnico. Altro aspetto che incide sulle prospettive di carriera e di guadagno è la sede degli studi effettuati: chi ha frequentato una università al Nord guadagna mediamente il 15% in più rispetto a chi ha frequentato un ateneo al Sud, mentre il divario di attenua tra Nord e Centro. A seguito del percorso scolastico si assiste inoltre ad un fenomeno migratorio dei lavoratori dal Sud verso le regioni settentrionali.
Il percorso universitario rappresenta un investimento economico cospicuo che presuppone un ritorno economico durante la carriera lavorativa. JobPricing ha pertanto realizzato un indice denominato University Payback Index (U_P_I), che quantifica il numero di anni necessari per ripagare i costi sostenuti durante gli studi, considerando in prima istanza le spese universitarie (tasse d’iscrizione e materiale didattico) e il mancato introito (retribuzione che lo studente avrebbe guadagnato occupando un posto di lavoro a tempo pieno, anziché frequentare l’università) e secondariamente il beneficio economico derivante dal possesso di un titolo di studio universitario per ogni anno di lavoro (calcolato come differenza tra la RAL media del profilo laureato in uno specifico ateneo e la retribuzione a parità di età di un profilo con un titolo di studio inferiore, un diploma di media superiore). Ciò che emerge da questa analisi è che per recuperare a livello economico il mancato guadagno e l’investimento fatto per completare il percorso di studi universitario è necessario un intervallo di tempo che va dai 12 ai 22 anni a seconda dell’ateneo frequentato, con l’aggiunta di ulteriori 1 o 2 anni per gli studenti fuori sede.
Il report completo, con tutte le classifiche e i dati dei singoli atenei è consultabile e scaricabile gratuitamente dal sito di JobPricing.