L’inizio di una calvizie può provocare disagio ed apprensione soprattutto perché si crede non ci sia una soluzione che garantisca risultati definitivi. Invece esiste: il microautotrapianto fue, una tecnica di infoltimento che consiste in un prelievo di unità follicolari dalle aree folte e geneticamente non predisposte alla caduta (solitamente la nuca) che vengono reimpiantate nelle zone più diradate.
L’intervento si divide in due fasi, spiega la dottoressa Paola Ambrosini dello studio Tricomedit.
“La prima fase è quella di “espianto”: viene creata una finestra a livello della zona donatrice dove i capelli vengono rasati ad 1 mm, mentre i capelli della zona di impianto possono rimanere della lunghezza originale. Le unità follicolari vengono prelevate singolarmente senza che sia necessario effettuare incisioni utilizzando uno strumento di microchirurgia con la punta cava che ruota ad alta velocità con un diametro di appena 1 mm.
Una volta terminata la fase di prelievo, ha inizio la fase di realizzazione delle microincisioni nell’area ricevente. La creazione di questi piccoli fori renderà possibile il successivo posizionamento delle unità follicolari estratte. La seconda fase, detta di “impianto” consiste neiriniettare l’anestetico sotto cute ed impiantare le unità follicolari ravvicinate tra loro seguendo il naturale orientamento dei capelli. Una volta estratti, i follicoli vengono immediatamente trapiantati nella zona diradata. L’intervento viene eseguito in anestesia locale è indolore, ha una durata di circa tre ore e non prevede l’asportazione chirurgica di tessuto lineare pertanto non lascia cicatrici visibili”.
Che cosa è visibile nel post operatorio?
“Al termine deirinter- vento si vedono lievi arros¬samenti e piccoli coaguli che si formano dove è stato innestato il follicolo pilifero. La guarigione avviene dopo pochi giorni. Il primo lavaggio dei capelli è fondamentale; nei centri Tricomedit viene eseguito direttamente dagli specialisti contestualmente ad un primo controllo ripetuto dopo sette giorni. I lavaggi successivi e la disinfezione del cuoio capelluto si possono eseguire liberamente a casa con prodotti specifici”.
Dopo quanto tempo il paziente può riprendere l’attività lavorativa?
“Oggi, la maggior parte dei pazienti sottoposti all’intervento può riprendere l’attività lavorativa dopo pochi giorni in quanto il trapianto eseguito non si evidenzia grazie all’assenza di punti di sutura”.
Quali sono i tempi della ricrescita?
“Una prima stima del risultato dell’autotrapianto si potrà avere dopo circa tre mesi e l’infoltimento sarà progressivo fino ad un anno dalla data dell’intervento. Concludendo, questa tecnica chirurgica innovativa ci permette di proporre liberamente e senza limiti, a tutti i pazienti, per scelta o per necessità un alternativa veloce e sicura mantenendo standard qualitativi eccellenti. L’infoltimento dei capelli nella zona colpita dal diradamento in aree ormai già calve ha esiti visibilmente naturali e non essendo praticate incisioni, sulla cute non rimangono segni visibili e i tempi di recupero si accorciano notevolmente”.