Impiego pubblico: lettera aperta alle autorità del territorio abruzzese

Gentili Autorità tutte dell’Abruzzo,

permettetemi richiedere la Vostra attenzione per una insostenibile situazione che non è più possibile scansare.

E’ ben noto che per lungo tempo il voto di scambio è stato un vero e proprio SISTEMA e modo elettivo di accesso al Pubblico Impiego. Non bisogna certo fare di tutt’erba un fascio. I santi esistono e persistono in qualsiasi inferno. Tuttavia, specie in alcune zone d’Italia, il fenomeno è stato così diffuso che non ci possiamo stupire se la nostra Res Publica si ritrova oggi in pietose condizioni.

Il fondamento di ogni ricostruzione è l’onestà, concorderete. Quindi capirete bene che la rifondazione del Paese non può prescindere da una rifondazione del Pubblico Impiego. Poiché questo non è mai stato bonificato da coloro i quali si impossessarono di un impiego, potere e reddito pubblici corrompendo, delinquendo, essendo stati assunti a vita costoro sono ancora lì abusivamente. ILLEGALMENTE.

Conficcati nel cuore della nostra Res Publica, continuando, vista la loro becera morale, a distruggerla.
Continuando paradossalmente a rivestire ruoli e poteri (e percepire redditi) pubblici senza alcuna legittimità.

Ordunque scegliamo: od apriamo una inchiesta su ogni dipendente pubblico, per verificare la genuinità della sua assunzione, o ci diamo da fare per introdurre il tempo determinato nel Pubblico Impiego realizzando finalmente una Res Publica Democratica, cosa a tutt’oggi mai avvenuta. Perché, fintanto che qualcuno potrà impossessarsi a vita (disonestamente o legalmente poco importa) di un bene collettivo, di una COMPROPRIETA’ (quale sono i pubblici impieghi, poteri e redditi), la parola democrazia verrà usata solo per farsi beffe dei cittadini.

Vi invito allora a fare tutti la Vostra parte, specificatamente ad indire ogni genere di iniziativa per portare all’attenzione generale la necessità di democratizzare il Pubblico Impiego. AdoprateVi anche Voi affinché si comprenda una buona volta che TIRANNO è di fatto chiunque abbia la faccia tosta di voler permanere a vita in un qualsiasi ruolo pubblico. Alto funzionario od ultimo dei bidelli che sia.

Ciò ch’è pubblico è di tutti e va assolutamente condiviso: rigorosamente assegnandolo a tempo determinato.
Con un ritardo di oltre sessant’anni, provvediamo infine ad istituire l’IMPIEGO PUBBLICO DEMOCRATICO.

Dalla Costituzione Italiana:

“… E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese …”

lettera firmata

 

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