Cosa fare se si viene punti da una tracina: gli errori più comuni da non commettere mai

La tracina è un pesce molto particolare e doloroso se veniamo punti. Gli errori da non commettere e cosa fare.

Alcune zone d’Italia sono particolarmente colpite e converrebbe sempre adottare delle scarpe di gomma per scongiurare il pericolo. Il problema è che queste si annidano anche a riva, ciò vuol dire che diventa veramente difficile distinguerle dal resto, considerando il movimento dei bagnanti che, scendendo in acqua, agitano la sabbia tra alghe e conchiglie.

Cosa fare se si viene punti da una tracina
Puntura di tracina: gli errori comuni da non fare (abruzzo.cityrumors.it)

Risulta impossibile notarla e risulta quindi anche altrettanto facile essere vittime della puntura. Questo non vuol dire però che bisogna preoccuparsi di conseguenze gravi. La cosa fondamentale è sapere come agire per poter scongiurare un peggioramento e quindi migliorare la condizione generale.

Puntura di tracina: gli errori comuni da non fare

Questi pesci sul dorso hanno delle spine velenose e molto spesse, per difendersi la tracina viaggia a pelo con la sabbia o sotto di essa e quindi conficca questi aculei proprio sotto al piede, attaccando la preda per non essere schiacciata. Il risultato è veramente poco piacevole per l’uomo trattandosi di una zona molto delicata e sensibile.

tracina gli errori più comuni da non commettere mai
Puntura tracina, gli errori da non fare (abruzzo.cityrumors.it)

Il dolore da puntura è immediato ma raggiunge il culmine in circa 20 minuti. Molti iniziano ad adottare delle tecniche varie ed eventuali e dei rimedi della nonna che peggiorano la condizione. La prima cosa da fare è lavare la ferita, questa non va però sciacquata con acqua fredda ma calda.

Quindi niente ghiaccio o acqua fredda, è un errore enorme. Bisogna eliminare la sabbia per capire se c’è qualcosa dentro il piede o se si tratta solo di dolore causato dal veleno. Se non c’è modo di reperire dell’acqua calda allora prendere un telo da mare, riempirlo di sabbia bollente (quella che è direttamente esposta al sole e non umida), avvolgere il piede all’interno. Il dolore dura un massimo di 24 ore, possono manifestarsi anche formicolio e insensibilità.

Laddove ci siano condizioni differenti o più gravi, occorre subito recarsi al pronto soccorso, è necessario infatti trattare la puntura in modo corretto. Non utilizzare ammoniaca o pipì sulla puntura, basta solo del calore, progressivamente il dolore andrà scemando perché verranno disattivate le tossine del veleno che non resistono al calore.

Gli altri metodi non hanno effetto ma potrebbero solo peggiorare la condizione. In caso di disturbo lieve e senza particolari conseguenze ci si può recare in farmacia per ricevere una pomata da applicare localmente dietro consiglio del medico di turno.

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