INPS sospende i pagamenti: guai per chi non si è adeguato alla regola dei 120 giorni

Stop ai pagamenti! L’Inps non transige e sospende l’assegno mensile a chi non ha rispettato la regola dei 120 giorni.

Brutte notizie per moltissimi italiani che, di punto in bianco, non si vedranno più accreditare il consueto assegno mensile da parte dell’Inps. L’Istituto di previdenza sociale diretto da Gabriele Fava, infatti, ha deciso di sospendere i pagamenti per tutti coloro che non hanno rispettato una determinata regola.

Inps sospende i pagamenti ecco perché
INPS sospende i pagamenti: guai per chi non si è adeguato alla regola dei 120 giorni-Abruzzo.cityrumors.it

La regola in questione è quella dei 120 giorni. Chi entro 120 giorni non ha eseguito una certa procedura non riceverà più nemmeno un euro. Milioni di famiglie sono precipitate nel panico dopo aver appreso questa notizia in quanto, per molti, l’assegno dell’Inps rappresenta l’unica forma di sostegno economico.

Soprattutto per i pensionati è subito scattato il campanello d’allarme: quasi tutti, infatti, hanno subito immaginato che l’Inps avesse bloccato le pensioni. Invece no: sono stati bloccati i pagamenti dell’Assegno di Inclusione. Non per tutti ma solo per quei nuclei familiari che non hanno portato a termine entro 120 giorni l’intera procedura necessaria per poter beneficiare del sussidio.

Stop all’ Assegno di Inclusione per queste famiglie

Dal prossimo mese molte famiglie non riceveranno più l’Assegno di Inclusione, il sussidio messo in campo dal Governo di Giorgia Meloni per aiutare i nuclei familiari economicamente più bisognosi. Chi non ha rispettato la regola dei 120 giorni non riceverà più il sussidio.

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Ecco chi non riceverà più l’accredito mensil-Abruzzo.cityrumors.it

Per beneficiare dell’Assegno di Inclusione, infatti, dopo aver fatto richiesta all’Inps e aver sottoscritto il PAD – Patto di Attivazione Digitale – è necessario presentarsi presso i servizi sociali del proprio Comune entro e non oltre 120 giorni. Chi, dunque, ha fatto domanda ma poi non ha rispettato questa regola, si vedrà sospendere il sussidio.

Il beneficio statale potrà essere ripristinato dopo che il nucleo familiare avrà completato la procedura e si sarà presentato presso i servizi sociali. Ricordiamo che  i 120 giorni non sono calcolati dalla data di completamento della procedura ma dal momento in cui l’INPS ha segnalato al Comune l’elenco dei beneficiari. Dopo il primo incontro, inoltre, la famiglie dovranno recarsi presso i servizi sociali ogni 90 giorni per fare il punto della situazione e comunicare eventuali cambiamenti.

L’Assegno di Inclusione, a differenza del Reddito di Cittadinanza, non si rivolge a tutte le famiglie in difficoltà. Infatti oltre ad avere Isee e reddito bassi è necessario che all’interno del nucleo familiare sia presente almeno un soggetto ritenuto non occupabile: un minorenne, una persona over 60, un disabile con invalidità certificata pari o superiore al 74% o un soggetto seguito dai servizi socio sanitari.

Il sussidio consiste in un aiuto di 500 euro al mese più eventuali altri 280 euro per chi vive in affitto. L’importo viene calcolato, però, solo tenendo conto del numero di persone non occupabili presenti in una famiglia. I soggetti occupabili, invece, non rientrano nella scala di equivalenza che determina l’importo del sussidio mensile.

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