Nuovo ospedale a Teramo: “Perché a Piano D’Accio? E con quali fondi?” VIDEO

Il consigliere e capogruppo di “Abruzzo in Comune” in consiglio regionale, Sandro Mariani, ha posto questa mattina degli interrogativi alla Asl di Teramo circa la realizzazione del nuovo ospedale, accompagnato dal vice sindaco di Mosciano Sant’Angelo, Mirko Rossi.

Con location individuata a Piano d’Accio (“Ma perché con uno studio di fattibilità solo su quell’area?”), Mariani sottolinea che “leggiamo quotidianamente corposi dibattiti sulla sua nuova collocazione, se ristrutturare l’attuale sede o realizzarne una nuova, ma nessuno che si è posto la domanda più importante: con quali soldi farlo?! Se infatti per i nosocomi di Avezzano, Lanciano e Vasto la Regione a guida Marsilio ha già stanziato ingenti risorse proprie per Teramo ha messo nero su bianco che i soldi non ci sono e che i 141 milioni che al momento mancano dovrà trovarli la Asl di Teramo, ben sapendo che l’azienda non può contrarre mutui a medio-lungo termine”, dichiara.

“Il tema dell’ubicazione, per il quale ancora nessun ha detto chiaramente perché un sito (Piano d’Accio) sia preferibile rispetto all’altro, è stato utilizzato come cortina fumogena per distrarre dal vero problema, ossia l’assenza delle coperture economiche e la difficoltà di scelta sulla strategia da adottare: project financing o ulteriori risorse pubbliche che, ad oggi, non ci sono”.

“Non va comunque meglio alla sanità regionale quando si parla di programmare il suo futuro. Mancano infatti aggiornamenti sulla programmazione della nuova rete ospedaliera – aggiunge Sandro Mariani – siamo infatti in proroga con la rete del 2016, quella decisa dall’allora Commissario alla Sanità Luciano D’Alfonso e, malgrado siamo usciti da un pezzo dal commissariamento, Verì e soci non hanno trovato il tempo di delineare una rete ospedaliera aggiornata che abbia trovato approvazione da parte del Ministero della Salute. Ma oltre al danno c’è anche la beffa per gli abruzzesi, infatti non c’è nulla che porti oggi a dire che a breve avremo la nuova programmazione sanitaria. Insomma, se la sanità teramana piange quella abruzzese certamente non ride, ma le grandi criticità prodotte dalla gestione della Asl di Teramo gridano vendetta e, al netto delle rassicurazioni di facciata, destano enormi preoccupazioni tra i cittadini”.

Chiusura sulla verifica ad anno nuovo del direttore generale Maurizio Di Giosia: “Se centra gli obiettivi, per me può essere riconfermato”. Se non lo fa, come sottolineato in conferenza stampa, per Mariani “deve farsi da parte”.

 

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