A margine della pesante sconfitta incassata a Genzano, Alessio Tombesi non nasconde delusione e fastidio: «Perdere sul campo di una squadra più forte ci può stare, ma non in questo modo. Questa società non merita umiliazioni»
Ortona. Dopo due vittorie consecutive, la Tombesi è incappata ieri in una giornata davvero da dimenticare. Contro l’Ecocity Genzano, i gialloverdi hanno giocato un buon primo tempo, chiuso sotto solo di un gol (2-1) grazie alla rete di Romagnoli, sparendo però dal campo nella seconda frazione. Il pesantissimo risultato finale, 8-1 per i laziali, non complica più di tanto la situazione di classifica degli ortonesi, ma causa anche la reazione, stizzita e amareggiata insieme, del presidente Alessio Tombesi:
«Quest’anno lottiamo per non retrocedere e ci sta, quando vai a giocare sul campo di una delle squadre più forti del campionato, di perdere. Non è un dramma, non avevamo certo messo in preventivo di raccogliere qui i tre punti. Però, c’è modo e modo di perdere. Dopo un buon primo tempo, nel secondo la squadra è scesa in campo completamente molle, priva di qualsiasi voglia, con la testa staccata. In alcuni momenti sembrava che la squadra stesse giocando insieme per la prima volta. Ho rivissuto, in un contesto certo completamente diverso, le stesse amare sensazioni vissute qualche anno fa in un 7-0 a Cassano. Questa società non merita umiliazioni, il minimo che chiediamo è impegno e abnegazione in tutte le partite, poi si può vincere o meno. Adesso dobbiamo puntare alle due prossime fondamentali partite interne, contro Roma e Pescara: i sei punti sono obbligatori se vogliamo continuare a lottare per la salvezza».