Il tribunale di Roma ha dato infatti l’ok allo sbloccare le sponsorizzazioni di maglia delle società collegate al club biancorosso, la Emgat Italy, la Edil Green e la Federazione Immobiliare&Property.
“Ringrazio per questo l’amministratore Claudia Capuano, l’avvocato Paola Capuano ed il giudice che segue il procedimento in carico alle nostre aziende (sotto sequestro da alcune settimane nell’ambito di un procedimento al gruppo Ciaccia; ndg). Stiamo garantendo la sopravvivenza della società. Abbiamo rischiato di chiudere baracca – ha confessato Chierchia – Questi soldi servono per il campionato e non vanno buttati nel calciomercato. Secondo me abbiamo già migliorato la rosa e continueremo a farlo”.
Chierchia ha detto di aver “informato i giocatori della novità, adesso non vogliamo più fare brutte figure come nelle ultime uscite, perché a loro non manca nulla. Devono salvare il Teramo e chi non vuole restare, può andare via”.
Poi un appello: “Se si palesasse una nuova società a garantire un futuro migliore al Teramo vista la nostra situazione, per il bene del club noi faremmo un passo indietro. Se non ci sarà nessuno, continueremo a lottare per quello che è possibile. Campitelli? Lo ringrazio perché mi ha detto che non ha possibilità di rientrare in società, ma ci sta aiutando con una sponsorizzazione”.
Sull’incontro in procura federale di ieri pomeriggio, invece, Chierchia ha riferito di non poter raccontare nulla. La vicenda si riferisce alla verifica dei requisiti Figc nell’ambito del passaggio di quote.