Chieti. Brucia ancora la sconfitta di due giorni fa con Campetto Basket Ancona nella “prima” tra le mura amiche del PalaTricalle ma, dopo un giorno di pausa, oggi riprendono gli allenamenti in vista della partita tanto attesa dalla città, il derby con l’Unibasket Amatori Pescara di coach Stefano Rajola (domenica 21 ottobre) sempre nel nostro teatro dei sogni. Per prepararci al meglio, ci siamo fermati con Gianluca Di Carmine, passando dalle considerazioni sulla gara con Ancona fino ad un’analisi sui nostri prossimi avversari.
La sconfitta di misura di due giorni fa lascia ancora l’amaro in bocca: secondo te cosa non è andato per il meglio, a parte la serata di grazia al tiro di Simone Centanni?
“Aldilà dei loro meriti e dei nostri demeriti, la partita ha seguito l’andamento del debutto a Corato: un primo tempo in equilibrio prima di una nostra accelerazione che ha prodotto un +10 a inizio ultimo quarto. Purtroppo si è verificato di nuovo uno stop mentale che ci ha portato a dilapidare il vantaggio acquisito arrivando ad un finale punto a punto con un ultimo possesso che, a differenza del precedente incontro, non ha prodotto punti indispensabili per vincere la partita”.
La tua presenza nel campo é silenziosa ma determinante come dimostra il tuo minutaggio, il più alto di tutta la squadra in media: cosa salveresti della tua partita e, in generale, di tutta la squadra?
“Il mio minutaggio cosi elevato è legato anche alle condizioni non ottimali di Milojevic e Ponziani. Loro saranno giocatori determinanti per la crescita della squadra. Ne sono certo perchè hanno già dimostrato nel campionato scorso quanto possono essere incisivi in campo, tra Teramo e Campli. Personalmente sono insoddisfatto della mia prova. Ho giocato tanto ma sono stato impreciso in attacco e disattento in alcune situazioni difensive. Nelle partite punto a punto sono i particolari a fare la differenza ed io mi prendo una bella fetta di responsabilità. Della partita di domenica salvo la delusione e amarezza che ho letto negli occhi di tutti noi nello spogliatoio. Vuol dire che tutti abbiamo consapevolezza che dobbiamo fare qualcosa in più per alzare la qualità del nostro gioco. E salverei la bellissima cornice di pubblico che ha gremito il palazzetto: quando siamo entrati in campo, vedendo così tanta gente, siamo rimasti piacevolmente sorpresi del sostegno della città. Abbiamo iniziato la partita un po’ contratti ed emozionati. Sicuramente abbiamo gestito male le emozioni, cosa che sono certo non si ripeterà domenica prossima”.
Di fatto non c’è tempo per piangersi addosso perché domenica ci sarà subito la partita attesa da tutta la città: il derby con l’Unibasket Amatori Pescara, dove hai giocato per quattro anni. Come vedi questa partita e quali sono secondo te i punti di forza e quelli di debolezza della squadra di coach Rajola?
“La nostra squadra non ha un pregresso, essendo un gruppo nuovo che deve maturare anche attraverso queste battute d’arresto. Ho giocato quattro anni a Pescara ed ho avuto modo già in passato di affrontarla da avversario. E’ una squadra solida ripartita dallo zoccolo duro dello scorso anno (Caverni, Leonzio e Capitanelli) a cui si sono aggiunti giocatori di qualità come Micevic e Potì e validissime alternative come Serafini e Carpanzano, senza dimenticare gli under che danno profondità alle rotazioni”.