Pordenone (4-3-1-2): Perisan; Vogliacco (21’ Zammarini), Camporese, Barison (46’ Stefani), Chrzanowski; Magnino, Misuraca, Scavone (75’ Rossetti); Ciurria; Mallamo (74’ Biondi), Morra (28’ Musiolik). In panchina: Bindi, Fasolino, Falasco, Calò, Banse, Secli. Allenatore: Attilio Tesser
Pescara (3-5-2): Fiorillo; Guth, Rigoni (58’ Machin), Scognamiglio; Bellanova, Dessena, Valdifiori (58’ Busellato), Maistro (66’ Capone), Masciangelo; Galano, Odgaard (66’ Ceter). In panchina: Alastra, Nzita, Sorensen, Busellato, Memushaj, Omeonga, Ferdandes, Capone, Vokic, Giannetti. Allenatore: Gianluca Grassadonia
Reti
Arbitro: Juan Luca Sacchi di Macerata
Ammoniti: Vogliacco, Rigoni, Bellanova, Zammarini, Misuraca, Biondi
A Pordenone per vincere e basta, il Pescara rivede Galano titolare con Odgaard e Maistro in attacco. Tesser, senza vittorie da un mese, risponde con Mallamo e Morra.
I padroni di casa aprono col botto: 3 minuti e Mallamo la spunta in una mischia sottoporta ma manca clamorosamente il bersaglio. Ci prova anche Scavone di testa al 7’, ma la mira è altrettanto insufficiente: il Pescara la vede in salita. Al 14’ Fiorillo trema: Ciurria la fa girare col sinistro dal limite e scheggia la traversa. Tesser perde il sorriso tra il 21’ e il 28’, quando perde per infortunio prima Vogliacco e poi l’ispiratissimo Morra. Alla mezzora si svegliano i biancazzurri: Maistro entra in area, viene chiuso tra Camporese e Magnino e va giù ma per l’arbitro è tutto regolare. Dalla distanza, invece, il tentativo di Odgaard al 36’: buona la potenza ma la traiettoria è centrale e Perisan blocca sicuro. Si rovescia l’equilibrio nel finale di primo tempo, con gli ospiti a manovrare e i friuliani a contenere in difesa, sebbene è di Musiolik l’ultimo assalto di frazione: ottimo il filtrante per lui che batte Masciangelo ma la conclusione è sballata.
Il secondo tempo si accende con una parabola mirabolante di Maistro che al 49’, dal limite, si accentra e spara con il destro ma centra in pieno la traversa. Risponde, 3 minuti dopo, il Pordenone su corner: Scavone incorna dall’area piccola e manca la porta di poco. Grassadonia cerca più sostanza a centrocampo e mette dentro Machin e Busellato per l’ultima mezzora. Sono i neroverdi, però, a portare maggiore pericolo: Fiorillo, al 63’, riesce a respingere con le mani basse il tentativo dalla sinistra di Mallamo. Così il tecnico pescarese cerca la svolta in attacco e inserisce anche Ceter e Capone. È, invece, Galano, al 70’, a cercare la soluzione balistica: stop e tiro dai 25 metri che si stampa ancora sulla traversa e poi esce. Il Delfino ci crede e attacca a testa bassa: all’81’ Perisan compie un miracolo enorme su Guth, che devia da un metro sui rimpalli di un corner ma trova la mano reattiva del portiere friulano. Al 90’, Capone se ne va palla al piede, sfonda sulla sinistra dell’area, vede Galano libero sulla destra ma cerca il radente per l’angolino basso e trova la parata di Perisan, oltre alle ire del compagno. Galano, però, 2 minuti dopo può imprecare solo contro Perisan che, ancora una volta, miracoleggia: prima smanaccia sul cross di Masciangelo, poi riesce a chiudere con il corpo sulla ribattuta ravvicinata e potente, salvando lo 0-0.
Un ottimo Pescara, sfortunato per il contro delle traverse e fermato più volte in extremis dal portiere. Stavolta la prova degli uomini di Grassadonia, soprattutto nel secondo tempo, è stata più che dignitosa ma frutta un solo punto. Troppo poco per sperare davvero in una primavera serena.