Riceviamo e pubblichiamo una lettera dai gruppi di tifoseria del Notaresco, Fanatici e Mitomani, Vecchie Abitudini e Ultrà de lu Magnà.
“In seguito al comunicato stampa della società del presidente Salvatore Di Giovanni, dove dalla stessa veniamo strumentalizzati e utilizzati come alibi per la fine del progetto S.N. Notaresco 2018, redigiamo questo comunicato congiunto a nome dei tre gruppi della tifoseria organizzata. Luglio 2018: una rappresentanza della tifoseria rossoblu’ viene invitata ad un incontro con l’allora segretario della società Massimo Spinozzi e il presidente Di Giovanni. In tale occasione ci veniva riferito che l’anno successivo il nome della squadra sarebbe stato cambiato, da “S.N. Notaresco 2018” a “Notaresco”, cosa mai avvenuta nei successivi tre anni. Nonostante ciò la squadra è stata seguita, in casa e in trasferta, con un apporto incondizionato e con numeri ai quali questa società, operante altrove negli anni precedenti, non era mai stata abituata. Ciò per smentire le dichiarazioni riguardo cui si ritiene che non sia mai scoccata la cosiddetta “scintilla” tra la squadra e la città. Consideriamo un atto di pura vigliaccheria, da parte di questi soggetti, quello di utilizzare la tifoseria e l’ambiente come capro espiatorio di fallimenti di cui non è causa, e ci teniamo a sottolineare che è stato il Di Giovanni stesso a rendersi protagonista, da subito, di un ostracismo immotivato nei confronti della nostra città, evitando di frequentare l’ambiente. Sono sempre state delegate, infatti, altre persone per fare “da collante” tra la società e Notaresco, e cogliamo l’occasione per ricordare con caloroso affetto una di queste figure, il compianto Emilio Nerone, che tanto si è prodigato al fine di tenere unito il sodalizio.
Specifichiamo anche che le contestazioni a cui si fa riferimento nel loro comunicato, ad opera di quei gruppi ancora al seguito della squadra nella stagione appena terminata, sono sempre state indirizzate – esclusivamente – alla guida tecnica e hanno portato alla famosa farsa delle dimissioni rifiutate all’allenatore, ennesimo inganno perpetrato ai danni della tifoseria che ha causato la definitiva rottura tra l’ambiente e questi personaggi.
L’insieme di questi episodi elencati adesso, a cui ne vanno aggiunti molti altri portati alla luce nei precedenti comunicati, evincono una mancanza di attitudine nel rapportarsi con una piazza calorosa e numerosa, alla quale – evidentemente – non erano mai stati abituati. Una piazza che, nonostante abbia subito numerose diffide in questi anni, non ha mai fatto pesare alcuna multa nelle casse della società.
Ci preme evidenziare, inoltre, che l’operato della stessa è stato già ampiamente criticato anche dai propri ex dipendenti in altre sedi. In conclusione – se mai ce ne fosse bisogno – rimarchiamo il fatto che a Notaresco facciamo calcio dal 1924, tramandando di padre in figlio questa gloriosa tradizione: non abbiamo bisogno di comparsate altrui per continuare a scrivere, appassionatamente, le pagine della nostra storia.
(… e t’ì salvat)