Domani si deciderà il destino del Teramo.
È infatti in programma l’udienza al Tar del Lazio che, dopo l’accoglimento in seduta monocratica dell’istanza cautelare chiesta dal club biancorosso, è chiamato a confermare o revocare la stessa nella trattazione collegiale, alla presenza di tutte le parti in causa.
La società, tramite i legali Cesare Di Cintio e Federica Ferrari, ha chiesto al Tar l’annullamento della decisione del Collegio di Garanzia del Coni (e precedenti) circa l’esclusione dalla Serie C, arrivata per lacune nelle domande di iscrizione che riguardavano, per la Covisoc in primis, il mancato rispetto dell’indice di liquidità per una carenza di circa 900mila euro, il mancato deposito di un paio di relazioni da parte della società di revisione e debiti fiscali non pagati dal 2016 al 2019. Questi ultimi sono stati ammessi a rateizzazione, su richiesta fatta due giorni prima della scadenza dei termini per depositare la domanda di iscrizione, il 5 luglio.
Per il club, l’aver avuto le quote di maggioranza (60 per cento) di fatto bloccate per diversi mesi, sotto il controllo del tribunale delle misure di prevenzione di Roma, ha costituito una causa di forza maggiore, non riuscendo così ad assolvere a tutte le formalità in ottica iscrizione. Una tesi non sposata né dalla Covisoc, né dalla Figc, né dal Collegio di Garanzia.
In subordine i legali del Teramo hanno chiesto al Tar, in caso di mancata riammissione in Serie C, la richiesta di iscrizione in sovrannumero in Serie D. Domani si conoscerà il destino del Teramo e se il percorso potenziale nelle mani del sindaco D’Alberto, di pubblicare un bando e scegliere una nuova società, si avvierà o meno. In udienza domani anche il Campobasso, altro club escluso dalla Serie C.
In caso di revoca della sospensiva, la Fermana è prima in graduatoria per i ripescaggi, seguita dalla Torres.
foto Teramo Calcio