Catanzaro (3-4-2-1) Fulignati; Martinelli, Brighenti, Scognamillo; Situm, Ghion, Verna, Vandeputte; Sounas, Curcio; Iemmello. In panchina: Rizzuto, Sala, Fazio, Gatti, Megna, Tentardini, Welbeck, Rolando, Pontisso, Brignola, Katseris, Cinelli, Bombagi, Biasci, Cianci. Allenatore. Vincenzo Vivarini.
Pescara (4-3-3) Plizzari; Crescenzi, Brosco, Mesik, Milani; Rafia, Palmiero, Kraja; Merola, Lescano, Kolaj. In panchina: Sommariva, D’Aniello, Boben, Pellacani, Ingrosso, Gozzi, Aloi, Mora, Germinario, Delle Monache, Desogus, Vergani, Cuppone. Allenatore: Zdenek Zeman
Arbitro: Maria Marotta di Sapri.
Reti: 22’ e 65’ Lescano, 35’ Curcio, 91′ Cianci (rig.)
Impresa sfiorata dal Pescara, che si fa pareggiare solo su rigore al 91′ in casa del già promosso Catanzaro, corazzata capolista sconfitta una sola volta in stagione.
Primo vantaggio del Pescara al 22’: dopo il palo preso al 12’, Rafia recupera palla in pressione e serve Lescano, che batte Fulignati nel duello faccia a faccia. Il pareggio del Catanzaro al 36’: Iemmello libera con un gran pallone Curcio davanti a Plizzari, che manda la palla all’incrocio.
Il raddoppio biancazzurro al 65’: Miani si inserisce in area e serve sulla corsa Lescano che infila ancora Fulignati. I padroni di casa premono e spremono il Delfino nel finale per mantenere l’imbattibilità tra le mura amiche, il Pescara è costretto a difendersi e a un minuto dal termine Crescenzi la tocca di mano in area ed è rigore: Cianci va sul dischetto e non sbaglia.
Solo sfiorata l’impresa dalla formazione di Zeman, ma il progresso tecnico, fisico e tattico biancazzurro è lampante.