Pescara (4-3-3): Di Gennaro; Cancellotti, Drudi, Ingrosso, Nzita; Rizzo, Pompetti, Memushaj; Galano, Ferrari, De Marchi. A disposizione: Radaelli, Sorrentino, Rasi, Illanes, Valdifiori, Marilungo, Zappella, Diambo, Rauti, Bosic, Veroli, Clemenza. Allenatore: Gaetano Auteri
Olbia (4-3-1-2): Ciocci; Pisano, Brignani, Emerson, Travaglini; Palesi, Giandonato, Lella; Biancu; Ragatzu, Mancini. A disposizione: Barone, Van Der Want, Renault, La Rosa, Boccia, Pinna, Chierico, De Marcus, Belloni, Occhioni. Allenatore: Massimiliano Canzi
Reti: 84’ Drudi
Arbitro: Filippo Giaccaglia di Jesi
Dopo lo stop immeritato di Siena, Auteri riassetta il suo Pescara con il rientro di Galano nei ranghi, affiancandogli Ferrari e De Marchi, recuperando anche Drudi e Ingrosso in difesa. All’Adriatico arriva l’Olbia trainato da Mancini, Biancu e Ragatzu.
Bell’inizio per Galano e prima conclusione al 10’: tiro centrale dal limite che Ciocci para a terra senza problemi. Molto più agguerrita quella del minuto dopo: Nzita va sul fondo e la taglia bassa e tesa, Galano si inserisce alla perfezione per il tap-in ma Ciocci si esalta e riesce a respingere il rigore in movimento. L’Olbia attende fino al 34’ per farsi vivo, e scoppia la carambola su Corner: Di Gennaro smanaccia, la palla si alza a campanile e ricade sulla traversa, poi Memushaj respinge con il corpo la girata al volo di Ragatzu. Errore clamoroso di De Marchi al 41’: corridoio aperto da Memushaj, doppia magia dell’attaccante a scavalcare letteralmente prima Brignani e poi il portiere con due pallonetti, poi incespica sullo stop e non riesce a chiudere il tiro a porta vuota, così Pisano spazza. Il primo tempo si chiude a porte inviolate.
Il Pescara torna benissimo in campo e al 49’, dopo uno scambio ripetuto al limite dell’area, Nzita la crossa dentro, Ferrari si slancia in mezza rovesciata e la mette in porta, ma il goal viene annullato per un fallaccio involontario su Pisano. L’offensiva biancazzurra è senza freni e al 54’ De Marchi va giù in area, ma per Giaccaglia non c’è rigore. Il Delfino torna a pungere al 74’, con Zappella al traversone da destra e Ferrari che incorna da vicino e cerca il palo lontano, mancandolo di un soffio. Recrimina anche l’Olbia al 76’: De Marcus lanciato in profondità, Di Gennaro esce spavaldo sulla palla e lo travolge ma non c’è fallo, e il portiere deve lasciar posto a Sorrentino per infortunio. Clemenza per Galano è l’arma di Auteri per il finale, ma la Gioia arriva grazie a un difensore all’84’: corner di Pompetti, battuta lunga, Drudi si ritrova smarcato, la palla sui piedi, il secondo palo sguarnito e deve solo spingerla dentro. 1-0. I sardi cercano di reagire nei 6 minuti di recupero solo con una girata di testa di Brignani, lasciato colpevolmente solo dalla difesa di casa. Il Pescara riesce a gestire il cronometro residuo – cercando anche il raddoppio con Rauti allo scadere – e torna a vincere.
Una vittoria al termine di una gara complessivamente buona per la squadra di Auteri, colpevole solo dell’errore macroscopico di De Marchi