Lebron James potrebbe rimanere in NBA ancora per altre 2 stagioni, il tempo per permettere a Bryce di essere elegibile per il draft ed esordire in NBA.
Lebron James è davvero “L’eletto” come si pronosticava a inizio carriera. Alla soglia dei 40 anni (che compirà il prossimo 30 dicembre) è ancora un giocatore dominante, in grado di andare praticamente ogni sera in tripla doppia (assist, rimbalzi e punti) e di trascinare i Lakers a giocare un ruolo da protagonista nella corsa all’anello.
L’incredibile longevità agonistica del “Re” ha reso ancora più evidente la differenza abissale che c’è tra lui ed il figlio Bronny, selezionato allo scorso draft proprio dai Lakers per fare un favore a Lebron e consentirgli di realizzare il sogno di giocare con il figlio in NBA (il primo a riuscirci nella storia) ma evidentemente non pronto – e forse non adatto – a giocare ad un simile livello.
Dopo appena 10 partite di regular season, Lebron Jr è stato retrocesso in G-League, lega satellite in cui le squadre NBA mandano a crescere i talenti ancora da svezzare o gli esuberi in rosa, senza impressionare nemmeno in quel contesto. Il piccolo James è apparso inadatto sia dal punto di vista fisico che da quello tecnico-tattico, carente persino in quella che doveva essere la sua caratteristica principe, ovvero il tiro in catch and shoot.
Lebron senior invece sembra più in palla che nella passata stagione e più in controllo di gioco e spogliatoio con un inizio da 23.2 punti, 7.7 rimbalzi e 8.9 assist di media che lo proiettano in cima alle classifiche di rendimento e lo pongono – almeno dal punto di vista meramente statistico – ancora tra i migliori della lega.
Un Lebron James eterno si permette il lusso di attendere anche il secondogenito in NBA
Con un simile rendimento il numero 23 dei Lakers si può permettere di rimanere ancora per un bel pezzo in NBA, conscio del suo valore sportivo, della sua competitività (aspetto che più di ogni altro gli interessa, non ha mai abbandonato il sogno di vincere il sesto anello) e della potenza mediatica e commerciale di cui dispone.
Proprio l’avvio straripante di quest’anno ha spinto “The King” a pensare di poter rimanere ancora per giocare anche con il figlio secondogenito, quel Bryce che oggi ha appena 17anni e che sarà elegibile per il draft solamente nel 2026. I due, in linea puramente teorica, potrebbero giocare insieme a partire dalla stagione 2026/2027, quando Lebron avrà 42 anni.
Una prospettiva che il ragazzo ritiene irrealizzabile, interrogato a tal proposito ha infatti dichiarato: “Mi chiedono se mio papà sarà ancora in NBA quando verrò scelto io…è troppo: no, avrebbe 42 anni!”. Con un padre del genere però tutto è possibile e il suo arrivo in NBA è sicuramente più atteso rispetto a quello del fratello maggiore.
Bryce ha infatti dimostrato in questi anni di avere un talento superiore a quello di Bronny, ha un fisico più strutturato e potente, ha più punti nelle mani, oltre che caratteristiche che lo rendono probabilmente più adatto alla NBA di oggi. Se riuscirà a mantenere le aspettative ce lo potrà dire soltanto il tempo, intanto di certo non gli difetta il carattere.
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Quando gli è stato chiesto chi vincerebbe in un 1vs1 contro il padre, il ragazzo ha risposto senza pensarci: “Vincerei io. Mio padre mi dice sempre di scendere in campo, divertirmi ed essere aggressivo. I tiri entreranno anche nei giorni difficili. L’importante è continuare a tirare e prima o poi andranno a segno. È incredibile vedere quanto è arrivato lontano, partendo da una piccola città. Il suo percorso e la sua crescita sono davvero ammirevoli”.