Contro la CS Gisinti Pistoia (fischio d’inizio domani, ore 15), i gialloverdi cercano la terza vittoria consecutiva. Renan Pizzo: «Ci aspetta una gara difficile. Bene le rimonte, ma dobbiamo smettere di fare regali ai nostri avversari nei primi tempi»
Ortona. Ultima trasferta dell’anno (salvo eventuali recuperi) per la Tombesi Ortona, impegnata in Toscana sul campo della CS Gisinti Pistoia. Già avversaria in A2 due stagioni fa, la squadra di mister Lami proviene dalla sconfitta 5-1 sul campo del Cassano, ma nell’ultima gara interna ha battuto 3-2 il Castelfidardo. Contro questo avversario, fermo a 6 punti in classifica, mister Di Vittorio avrà a disposizione l’intero roster per centrare la terza vittoria consecutiva, dopo i due importanti successi delle scorse settimane contro Capurso e Manfredonia.
Proprio contro il Manfredonia, Renan Pizzo è stato autore di una prova superlativa, condita da ben tre reti. Anche a Pistoia, l’asso brasiliano vuole essere protagonista di un’altra grande prova, sua e dell’intera squadra:
«Le ultime sono state due partite e due vittorie importantissime, tanto per la classifica che per il morale. La cosa più importante è che ogni settimana proviamo ad allenarci sempre meglio e il mister è molto attento a questo aspetto. Sappiamo quanto sarà difficile a Pistoia, contro una squadra ostica e che siamo sicuri ci renderà la vita complicata, ma ci siamo preparati bene in settimana e arriviamo con l’obiettivo di raccogliere i tre punti».
Sia contro il Capurso che contro il Manfredonia, la Tombesi è andata al riposo in svantaggio, ribaltando poi la partita nel secondo tempo. Come te lo spieghi?
«Le nostre rimonte sono possibili perché abbiamo un roster molto ampio e di qualità, ed è fondamentale il lavoro che svolgono giornalmente i nostri preparatori atletici e che ci permette di stare molto bene fisicamente e di crescere alla distanza. Detto questo, non possiamo sempre sperare di rimontare, nei primi tempi dobbiamo essere un po’ più attenti e smettere di fare regali ai nostri avversari».
Che momento è questo per te, a livello personale?
«In campo mi sento bene, sto facendo delle buone prestazioni anche se so che si può sempre migliorare. Fuori dal campo, è il primo anno che sono qui solo, lontano dalla mia famiglia, ed è molto duro. Mia moglie in Brasile sta per partorire, non è facile essere così distanti, ma sono sacrifici che dobbiamo fare. Anche se siamo lontani, mia moglie mi aiuta tantissimo e fa di tutto per farmi stare tranquillo e pensare soltanto a giocare. La tranquillità che mi trasmette si vede poi in allenamento e in partita, il suo incoraggiamento è fondamentale per darmi energie e motivazioni».