Per gli abruzzesi c’è l’obiettivo riscatto dopo il ko di Verona il 17 dicembre scorso. Pillon, che dovrà fare a meno di Campagnaro e Capone, è tornato a parlare questa mattina al termine della seduta di rifinitura. “Abbiamo recuperato dei giocatori (Melegoni e Kanoutè, oltre al portiere Fiorillo) che possono essere utili alla causa. La sosta ci ha permesso di lavorare sui nostri errori e su quello che dobbiamo migliorare perché stiamo concedendo troppo. Dobbiamo tornare ad essere più cattivi”.
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Pillon ha poi risposto al patron Sebastiani e a chi aveva criticato qualche sua scelta: “Non cambio modulo. L’opinione del presidente la rispetto, c’è sempre da imparare. Io faccio l’allenatore e faccio le mie scelte, poi rispetto la sua e anche quella dei giornalisti. È un lavoro il nostro che ci espone alle critiche, ma è normale e le accetto. Cerco di fare il mio lavoro nel miglior modo possibile e di non farmi distrarre”. Il trainer ha poi indicato quella che è la strada giusta: “Forse ci eravamo illusi di essere diventati bravi, invece dobbiamo tornare umili, tosti, cattivi, attenti e determinati. Il Venezia? Con Zenga ha cambiato marcia, nonostante la sconfitta con il Cosenza. È una squadra propositiva che ha fatto una grande rincorsa. I veneti sono esperti, con giocatori di categoria che sanno leggere i momenti della partita. Zenga sa modificare l’assetto della squadra durante la gara. Lo ha fatto diverse volte”.
Infine il mercato: “Ho parlato con la società e ho detto cosa penso. Non voglio parlarne, ma ci siamo trovati d’accordo su quello che dobbiamo fare. Cessioni di Machin e Gravillon? Non ho paura di nulla. Se un giocatore viene richiesto in Serie A, deve andare. Non mi lego a nessuno perché è sbagliato. Non penso però che andranno via”.