I tori neretini sul cammino della Teate

Chieti. La 21° Giornata della Serie B “Old Wild West” vede l’Europa Ovini Chieti tornare al PalaTricalle dopo tre domeniche d’assenza contro l’ostica compagine della Frata Nardò. I neretini, a dispetto di una classifica di sicuro non veritiera (10° posto a quota 18 punti) sul loro reale potenziale offensivo, si presentano come una squadra insidiosa e capace di mettere in difficoltà gli avversari in virtù di un roster esperto e dalle mani molto educate, tanto negli esterni quanto nei lunghi. Motivo in più per coach Coen di predicare calma e concentrazione, considerando importante il successo dopo lo stop dell’andata al Pala “Andrea Pasca” (80-70) nel quale non era ancora seduto sulla panchina teatina.

 In cabina di regia coach Quarta si affida al play Simone Bonfiglio, volto noto al pubblico teatino per il suo trascorso da “gettonaro” in maglia teatina (2013/14 in A2 Silver) con la quale realizzò un indimenticabile 7/7 da tre contro Ferrara, pericolo principale in attacco disponendo di un repertorio offensivo di assoluto livello, specie dalla linea dei 6.75 (39% in stagione) da dove può andare “in striscia” senza dimenticare la sua capacità di sfruttare i pick and roll dei compagni per andare al ferro (13.3 ppg in 31.7 minuti d’impiego). Al suo fianco opera la guardia arrivata in corso da Lamezia Terme Gionata Zampolli, lo scorso anno con Piero Coen a Recanati, miglior realizzatore dei neretini (15.3 punti ad allacciata di scarpe) in virtù della sua pericolosità da ogni punto del parquet per la quale alterna soluzioni perimetrali sugli scarichi o dal palleggio all’uno contro uno al ferro indistintamente con entrambe le mani. L’ala Alberto Razzi (anche lui noto al coach biancorosso perché a Recanati la passata stagione) si ricava circa dieci minuti sul parquet partendo dal quintetto nello spot di “3” e sfruttando il suo atletismo tanto a rimbalzo quanto nelle soluzioni in area (56% da due) senza dimenticare la discreta affidabilità dall’arco. Al contrario risulta molto affidabile dalla lunga distanza Mathias Drigo, ala forte titolare dai piedi rapidi e dalla carriera ricca di apparizioni lungo tutta la penisola durante la quale ha messo in mostra tutto il suo valore, specie in campo aperto dove spazia per chiudere in contropiede con il tiro o con l’appoggio al ferro ma che risulta pericoloso anche a difesa schierata (13.2 ppg in 33.1 minuti). Chiude il quintetto il giovane pivot Vittorio Visentin, atleta di 205 cm che sta viaggiando a 8.6 punti e 5.4 rimbalzi di media, sebbene la compagine pugliese sfrutti in attacco maggiormente l’apporto degli esterni e dei tiratori perimetrali.

 Dalla panchina esce come “sesto uomo” il playmaker Federico Ingrosso, guardia tiratrice al secondo anno in maglia neretina e pericoloso soprattutto nell’uno contro uno chiuso in appoggio ma anche in arresto e tiro dalla media. Altrettanto eccellente in isolamento contro il suo difensore è la guardia Stefano Provenzano, chiamato a cambiare Bonfiglio e Zampolli, che sta viaggiando a medie importanti (46% da due e 45% da tre) nei suoi 21 minuti d’impiego. Ma il vero jolly che coach Quarta può giocarsi in uscita dalla panchina è Goran Bjelic, centro montenegrino di 207 cm che torna a Nardò dopo aver militato con la casacca salentina nel passato e che nelle ultime quattro uscite ha fatto registrare ottime prestazioni, specie nella gara persa di appena due punti contro l’imbattuta San Severo. Pivot duttile in grado di disporre anche di una dimensione perimetrale sebbene sia soprattutto pericoloso in post basso dove chiude in semigancio (70% in area). Chiude il roster il centro Robert Banach, rapido ed atletico e rimbalzista offensivo temibile.

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