Cosa si evince dal GP del Bahrein soprattutto in casa Ferrari. Dopo la solita McLaren vincente, è la Rossa a sorridere di più tra le dirette concorrenti.
Il GP del Bahrein si è chiuso con la vittoria della McLaren, che ha visto Oscar Piastri trionfare agevolmente dall’inizio alla fine. Il poleman aveva accumulato un notevole vantaggio nei confronti del resto del gruppo, poi annullato dall’ingresso necessario della safety car in pista. Anche con le distanze resettate, la McLaren di Piastri è stata imprendibile ed il 24enne australiano è ripartito subito, finendo con non l’essere mai inquadrato dalle telecamere.
Le attenzioni della regia e del pubblico che ha assistito al GP del Bahrein si sono concentrate sul resto del podio. In particolare sulla lotta tra George Russel e Lando Norris per il secondo posto. L’inglese della Mercedes è riuscito a fatica a contenere l’attacco del suo connazionale della McLaren. E ha ammesso che, se il GP del Baherin fosse durato anche solo un giro in più, Norris lo avrebbe superato con facilità. La vettura di Russell ha avuto ad un certo punto tutta una serie di problemi: al volante, al freno, ed il pilota della Mercedes ha dovuto azionare dei comandi manuali, attivando per sbaglio anche il DRS quando non era consentito. Questa cosa lo ha posto sotto investigazione con un rischio squalifica.
La Ferrari da par suo ha centrato la migliore prestazione della stagione. Ed in questo momento serviva proprio questo, al Cavallino rampante. Avere la consapevolezza di potere competere con gli altri ed approfittare delle loro difficoltà. Così Charles Leclerc e Lewis Hamilton hanno tagliato il traguardo (con la bandiera a scacchi sventolata dall’ex presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo) rispettivamente da quarto e quinto.
In termini di classifiche il ritardo accusato dalla Ferrari sia nella graduatoria Piloti che in quella Costruttori è ancora importante. Ma in questo momento sono importanti le prestazioni e non il risultato.
Si è vista una Ferrari in ripresa, che magari, osando di più con la scelta più audace delle gomme avrebbe potuto persino piazzare le sue due monoposto più avanti. L’ex pilota Ivan Capelli è dell’idea poi che la safety car potrebbe addirittura avere penalizzato la Ferrari.
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La quale sarà chiamata ora a riconfermarsi almeno sullo stesso livello del GP del Bahrein, tra una settimana in Arabia Saudita. La macchina, dopo quanto si è visto oggi, c’è, anche se la McLaren è di un altro livello ancora. Ma con Mercedes e Red Bull (pessima prova di Max Verstappen e, più prevedibile, di Yuki Tsunoda) si può competere. Sfortunato Andrea Kimi Antonelli, partito quinto e giunto undicesimo per un errore ai box.
E lui si penalizzato dalla safety car, anche se si è tolto la soddisfazione di superare Verstappen ed i suoi quattro titoli mondiali. A seguire l’ordine di arrivo del GP del Bahrein.
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