Assisi. L’Asd Chieti Basket esce dalla sfida del PalaSir sconfitta ma con molte note positive, a partire dall’atteggiamento dimostrato nell’ultimo quarto dopo essere precipitata sotto i colpi della Virtus nella terza frazione. Una gara brutta in quanto al gioco ma avvincente per le emozioni date con i padroni di casa costretti a faticare fino agli ultimi secondi per un successo che, alla vigilia, sembrava assolutamente scontato. La squadra di coach Zubiran purtroppo paga le troppe palle perse, la scarsa percentuale ai liberi ed un terzo quarto nel quale ha davvero faticato a contenere gli avversari. La prossima settimana al PalaTricalle andrà in scena il secondo atto di questa sfida che si preannuncia, dopo la prova di stasera, da vivere!
Chieti è consapevole di dover alzare sin da subito il ritmo per poter mettere in difficoltà l’esperta compagine casalinga e prova ad attaccare il ferro sfruttando soprattutto Bantsevich con il supporto dei lunghi in blocco. Ma la squadra di coach Piazza, molto fisica, mette sempre pressione sul portatore di palla cambiando su tutte le marcature e lanciandosi in transizione senza, però, far male eccessivamente ai teatini (8-4 al giro di boa). In generale il divario sul parquet tra le squadre non emerge in modo nitido: anzi Chieti resta a contatto con un break (3-9) firmato da Bantsevich e Mijatovic uscito dalla panchina che costringe i padroni di casa al timeout (11-13 al 7’). I tiri dalla linea dei 6,75 di Metalla e Capezzali sul finale di quarto fissano lo svantaggio sulle cinque lunghezze (21-16).
La dinamicità dei primi minuti di gioco cede il passo alla confusione dilagante sul parquet. Si smette di creare e, di conseguenza, si smette di segnare. La gara si fa più fisica e la coppia arbitrale interviene ripetutamente con una serie infinita di fischi, soprattutto contro la Virtus, ancora a secco di punti dopo quattro minuti dalla ripresa (21-23). L’Asd Chieti Basket dimostra di avere un qualcosa in più ma l’equilibrio regna sovrano con un punteggio centellinato che viene deciso a cronometro fermo dalla lunetta, essendo entrambe le squadre in bonus per tutta la metà del periodo. Rovescio della medaglia di una difesa arcigna sono i falli con De Luca, Mijatovic e Cocco già a tre. Un guizzo di Provvidenza nel finale riporta i suoi avanti (42-39).
Dopo la pausa lunga la partita non accenna a decollare ma, almeno, di torna a vedere un po’ di spettacolo e di basket giocato soprattutto sotto le plance con Cocco da una parte e Casettari dall’altra. Alcune leggerezze da parte dei teatini in fase d’impostazione costano caro alla squadra di coach Zubiran che perde il polso della situazione. Finisce la benzina nelle gambe e, a causa del quinto fallo, è costretto ad abbandonare il gioco anche Pappalardo. Assisi inizia a dominare letteralmente portandosi sulla doppia cifra di vantaggio (56-46) costruito da una zona difensiva che ha imbrigliato le trame offensive teatine. Gli ospiti cedono senza mezzi termini (60-49).
I padroni di casa provano a gestire il vantaggio senza accelerare troppo, credendo forse il risultato già in pugno. Ma l’Asd Chieti Basket trova le forze residue per l’ultimo disperato tentativo di recupero. Un antisportivo fischiato agli umbri con conseguente tecnico alla panchina per protesta fa intravedere una speranza all’orizzonte ma dalla linea della carità i nostri ragazzi non si rivelano freddi e lucidi al punto giusto e sprecano l’unica vera occasione di invertire il trend negativo. Nonostante tutto, Chieti arriva a -2 (80-78) con la palla del possibile pareggio tra le mani di Mijatovic con 40 secondi dalla sirena finale. La Virtus, comunque, la porta a casa ma i teatini escono a testa altissima dal PalaSir (86-80).
Parziali: 21-16; 21-23 (42-39); 18-10 (60-49); 26-31 (86-80)
Virtus Assisi: Santantonio 14, Metalla 7, Palermo, Massetti, Orlandi 18, Provvidenza 18, Capezzali 6, Matejka 15, Casettari 7, Trinchitelli 1. Coach Piazza.
Asd Chieti Basket: Berardi 8, Pappalardo 2, Bantsevich 20, Sarchioto, Abdulai, D’Onofrio, Cocco 18, Mijatovic 27, De Luca 5. Coach Zubiran, Ass. Coach Mucci.