Edoardo Bove operato, se dovesse giocare perché non potrà più farlo in Italia

Che cosa avverrà al giovane calciatore della Fiorentina. C’è subito un intervento chirurgico al cuore, poi Bove dovrà decidere se continuare ad essere un calciatore, ma mai più in Serie A.

Edoardo Bove si trova davanti ad una svolta. Il giovane centrocampista della Fiorentina ha colpito tutta Italia e non solo per la vicenda che gli è accaduta, con il suo cuore che si era fermato dopo che lui si era accasciato sul terreno dell’Artemio Franchi. La sua situazione appare ora sotto controllo, anche se quanto subito di così importante per la sua salute avrà delle ripercussioni in futuro. Quello che è capitato al 22enne romano ha creato momenti di grande apprensione tra compagni, avversari e tifosi. La prontezza dei soccorsi ha permesso un intervento tempestivo, con il giocatore trasportato d’urgenza all’ospedale Careggi di Firenze.

Edorardo Bove in campo con la Fiorentina
Edoardo Bove operato, se dovesse giocare perché non potrà più farlo in Italia (abruzzo.cityrumors.it) Foto Ansa

All’arrivo in ospedale, Bove è stato ricoverato presso l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC), dove i medici hanno iniziato le prime cure e hanno deciso di sottoporlo a sedazione farmacologica. Fortunatamente, dopo alcune ore, il giocatore è stato dichiarato cosciente ed in condizioni stabili. Con grande determinazione, lo stesso Edoardo Bove ha rassicurato i suoi compagni, esortandoli a scendere in campo per il match di Coppa Italia contro l’Empoli, dimostrando così un forte attaccamento alla squadra e alla sua carriera.

Perché Bove non potrà più giocare in Italia?

Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, Bove sarà sottoposto a un intervento per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, un dispositivo fondamentale che monitora il ritmo cardiaco e interviene in caso di aritmie gravi. Questo intervento avverrà nella giornata di lunedì 9 dicembre 2024 ed è lo stesso già effettuato in passato da altri sportivi. Come l’ex interista Christian Eriksen, oggi al Manchester United, che dopo il malore subito agli Europei 2021 ha potuto continuare la sua carriera.

Edoardo Bove in un selfie a Firenze
Perché Bove non potrà più giocare in Italia? (abruzzo.cityrumors.it) Foto Instagram @edo_bove

Ma la normativa italiana attuale impedisce agli atleti professionisti dotati di questo dispositivo di competere, e questo segna uno sbocco insormontabile per il futuro professionale di Bove. Se davvero potrà continuare a giocare, e qualora intenda veramente farlo (il ragazzo potrebbe anche intraprendere un nuovo percorso professionale come accadde anche ad un altro ex interista anni fa, Felice Natalino) Bove potrebbe considerare di proseguire la sua carriera all’estero, seguendo un percorso simile a quello di Eriksen.

Le prospettive di dimissione dopo l’intervento chirurgico per Bove sono positive, con la possibilità di tornare a casa entro la settimana successiva. Prima di tutto, il calciatore ha intenzione di recarsi al Viola Park, dove potrà salutare compagni e staff della Fiorentina, un gesto che testimonia il suo desiderio di restare parte attiva della squadra.

Quel che conta è la salute

In questo momento delicato, l’attenzione si concentra sulla piena ripresa di Bove, supportato dalla famiglia e dalla Fiorentina. La società gigliata sta collaborando per garantire il massimo rispetto della privacy del proprio tesserato in questo periodo difficile. Il ritorno in campo sarà attentamente valutato nei prossimi mesi, considerando le implicazioni legate alla sua condizione medica, nonché gli aspetti burocratici e contrattuali. Ovvio che non c’è da aspettarsi una ripresa della attività agonistica entro breve.

Il centrocampista della Fiorentina in un momento di relax
Quel che conta è la salute (abruzzo.cityrumors.it) Foto Instagram @edo_bove

La situazione di Bove solleva importanti questioni riguardo alla sicurezza degli atleti e alla necessità di normative che possano supportare il loro rientro in campo in sicurezza. La salute deve rimanere la priorità assoluta, ma è altrettanto fondamentale che gli atleti possano continuare a praticare il loro sport. La vicenda di Bove è un promemoria della fragilità della vita e della carriera sportiva, ma anche un esempio di resilienza e determinazione.

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