Cittadella (5-3-1-1): Di Gennaro, Colombo, Sosa (61’ Dumitru), Coly, Marino, Alborno, Pecorini (75’ Minesso), Busellato, Di Donato, Di Roberto (86’ Gasparretto), Coralli. In panchina: Pierobon, Pugliese, Paolucci, De Leidi, Perez. Allenatore: Claudio Foscarini
Pescara (3-4-3): Belardi, Zauri, Zuparic, Bocchetti, Balzano, Brugman, Rizzo, Rossi, Politano (82’ Cutolo), Mascara, Ragusa. In panchina: Pigliacelli, Frascatore, Viviani, Fornito, Maniero, Cosic, Kabashi, Padovan. Allenatore: Pasquale Marino.
Reti: 11’ Ragusa
Arbitro: Claudio Gavillucci di Latina (De Meo-Di Vuolo)
Ammoniti: Rossi, Coralli, Zuparic
Al Tombolato per rifarsi dell’infortunio patito nella partita contro il Brescia, il Pescara si riprende quanto immeritatamente lasciato negli ultimi minuti all’Adriatico con 11 giri secchi d’orologio. Praticamente una falsa partenza, con starter Antonino Ragusa, che al 7’ si spara come un proiettile: se ne va palla al piede per 50 metri, lascia sul posto Pecorini e Sosa e costringe Di Gennaro all’uscita dai pali, la conclusione è da buona posizione ma il portiere riesce a neutralizzare il primo assalto biancazzurro. A tirare il grilletto all’11 è Mascara, che lancia nuovamente la punta adriatica con una verticalizzazione che gli apre il corridoio d’accesso alla rete, Ragusa fa rimbalzare la palla in area e poi la scaglia violentemente sotto la traversa fulminando Di Gennaro. 0-1. Vantaggio meritatissimo ma, una volta raggiunto, il Pescara si spegne completamente e lascia campo e palla al Cittadella. Al 18’ dopo una serie da dieci di corner, Alborno dalla bandierina la mette nel mezzo per la testa di Sosa, Belardi è provvidenziale ad opporsi nuovamente in calcio d’angolo. E’ fase d’assedio per i padroni di casa, che al 22’ centrano in pieno la traversa: cross illuminante che parte dai 35 metri, Coralli salta altissimo a centro area e inzucca a botta sicura, Belardi si supera ancora e la gratta sul legno. Alla mezzora opportunità ancor più ghiotta per i padroni di Casa: cross da destra per Coralli che con la sponda di petto chiama l’inserimento in area di Pecorini, suo lo scarico dalla linea di fondo per Busellato che chiude lo scambio con il tiro ravvicinato, Belardi ancora super nel bloccarla sulla linea e beccarsi anche il pestone gratuito di Coralli. Al 37’, però, il portiere pescarese tracolla ma è annullato il goal nato dal centesimo corner del Cittadella: palla nella porta di Belardi ma secondo l’arbitro la deviazione sul secondo palo di Coralli è agevolata da un controllo di mano. E piovono le critiche pescaresi per la mancata seconda ammonizione del granata. Il Cittadella ci prova in tutti i modi prima dell’intervallo: al 40’ Busellato spara il radente da fuori area ma la palla sfila soltanto ad un passo dalla base del palo, con Belardi in ritardo sull’intervento. Il dominio della prima frazione è non rispondente al risultato, ma la squadra di Marino torna comunque negli spogliatoi in vantaggio.
Di nuovo ai blocchi di partenza, Ragusa apre la ripresa con un’altra fuga verso la porta, accompagnato dal contropiede di Politano al 5’st: Di Gennaro, come in avvio di primo tempo, esce dai pali per smorzagli il tiro. Un minuto dopo, Mascara cerca la replica con lo scambio stretto con Politano, Marino spegne le intenzioni deviando in corner la finalizzazione. Poi riparte la sagra del calcio d’angolo: l’allenatore del Delfino, bacchettato per la mancata gestione difensiva dei risultati, serra il catenaccio biancazzurro. Foscarini non sta certo a guardare e spinge a tavoletta l’acceleratore del Cittadella, sempre pericoloso in area ospite: ancora il palo, al 23’st, salva Belardi sulla conclusione volante di Colombo; azione nata, come di frequente, da palla inattiva: tanti i falli tattici che il Pescara commette sulla propria trequarti per spezzettare il gioco. Nella passività, il Pescara batte un colpo al 27’st e per un pelo non raddoppia: punizione guadagnata dal solito Ragusa, Boccheti la taglia bene sul palo destro, Zuparic si stacca altrettanto bene dalla mischia e arriva alla deviazione di testa ma manca il bersaglio di pochi centimetri. La formula di Marino funziona: minimo sforzo, tanto rischio, massimo risultato. Il Delfino addomestica così la partita fino al 94′.
Distante anni luce dalle varie gare in cui l’estro l’ha fatta da padrone, il Pescara più trapattoniano che zemaniano riagguanta la vittoria che mancava dall’inizio della stagione. Magra la figura, grasso il punteggio: va bene così.
Daniele Galli