Palermo: Sorrentino, Munoz, Terzi, Milanovic, Morganella, Bolzoni, Barreto, Daprelà, Stevanovic (58’ N’Goyi), Dybala (87’ Troianiello), Lafferty (64’ Malele). In panchina: Bacinovic, Struna, Pisano, Lores, Sanseverino, Fulignati. Allenatore: Giuseppe Iachini.
Pescara: Belardi, Zauri, Capuano, Schiavi, Balzano, Politano, Brugman, Rizzo, Rossi, Cutolo (72’ Maniero), Mascara (79’ Padovan). In panchina: Pigliacelli, Bocchetti, Frascatore, Fornito, Selasi, Padovan, Kabashi, Vukusic. Allenatore: Pasquale Marino.
Reti: 1’ Munoz
Arbitro: Di Bello di Brindisi: (Raparelli-Bolano)
Ammoniti: Malele
Regola del calcio vuole che segnare troppo presto lasci,poi, troppo spazio agli avversari per reagire. E allora, una rete dopo 35 secondi cosa dovrebbe prospettare? Poco più di mezzo minuto ci mette il Palermo a passare in vantaggio sul Pescara nel posticipo della nona giornata. E’ perlopiù colpa di Belardi che, tra la papera e l’ostruzione di Bolsoni, si impantana sul corner battuto da Dybala e Munoz insacca con la testa. 1-0. Per dieci minuti è choc biancazzurro: ne approfitta la rapida intesa tra Dybala, Barreto e Lafferty ma la retroguardia di Marino riesce a rintuzzare. Dieci minuti di trance e Mascara suona la sveglia: stop di petto e numero sulla linea di fondo per liberarsi del marcatore e tendere il cross basso che taglia l’area e cerca Politano sul limite piccolo, ma c’è l’anticipo difensivo. Sono loro due, insieme a Cutolo, a trascinare il Delfino fuori dal torpore iniziale e i siciliani si trovano di fronte ad una scossa inarrestabile: Rizzo spara un colpo imprendibile dai 30 metri, Sorrentino rimane in ritardo e il palo della porta rosanero trema al 22’. Al 28’ è Cutolo a salire in cattedra con un dribbling che fulmina Terzi sul limite dell’area, un’altra bomba verso la porta ma la traiettoria si alza sopra la traversa di una spanna. I padroni di casa provano a restare alti ma rimangono sorpresi dai lanci che partono dalla mediana pescarese: al 36’ è Brugman a trovare la fascia libera per andare a crossare sulla destra, ottimo il taglio di Mascara sulla parte opposta dell’area, solo Milanovic riesce a rientrare per impedire la deviazione del biancazzurro. Lo schema si ripete dopo due minuti, il Palermo ora è catenaccio, nella foresta rosanero stavolta è Politano ad infilarsi e anche lui viene tempestivamente intercettato in area piccola sul cross di Mascara. Galvanizzati dalla dominio acquisito, i pescaresi ci provano in tutti i modi a rientrare negli spogliatoi in parità: Cutolo si danna l’anima cambiando versante in continuazione, è il sinistro quello dal quale prova una bomba ravvicinata al 43’, ma Sorrentino ci mette i pugni. Oltre il 45’ sale perfino Capuano a provarci con un esterno sinistro improbabile: nessuna pretesa per il difensore, ma è il sintomo della determinata reazione del Pescara che all’intervallo è in immeritato svantaggio.
La ripresa si riapre con lo stesso copione: occasionissima per il Palermo dopo 15 secondi, il Pescara stavolta sventa e ricomincia lo show. Mascara, al 5’st, ingaggia il triangolo sulla trequarti e lancia Politano sul lato sinistro dell’area, il giovane scuola Roma affronta il duello con Sorrentino e cerca il tocco morbido col mancino, il portiere chiude bene lo specchio e lo costringe ad angolare troppo: la palla esce sul fondo sfiorando il legno. Tanta pressione porta alla tanto sospirata rete: è Schiavi ad incornare in terzo tempo su corner all’11st: l’arbitro annulla per una spinta impercettibile del biancazzurro. I delfini non molano e non fanno nemmeno sorpassare la metà campo alla palla ribattuta da Sorrentino: nuovo assalto sulla destra che si conclude con una girata violenta di Cutolo, la palla è ancora alta di poco sopra il terzo legno. Il povero Sorrentino fa gli straordinari anche sulle sortite di Mascara e si supera al 16’ st per deviare in angolo un altro terra-aria sganciato da Rizzo dalla distanza. Senza linfa offensiva, Iachini butta dentro Malele e N’Goye per Lafferty e Stevanovic: la giovane punta angolana mette subito scompiglio in area adriatica e si becca un giallo repentino per una raffica di tackle a metà campo. Marino risponde con l’inserimento di Manierio, che rileva Cutolo, esausto dopo una prova maiuscola: si congeda al 25’st con una rovesciata spettacolare ma mancante dei millimetri necessari al giusto impatto. Come lui, anche gli altri biancazzurri pagano lo sforzo e tolgono gradualmente il piede dal gas. I più freschi son quelli dietro: Schiavi trotta in dribbling al 29’st, ne salta tre, il quarto lo ferma all’ingresso dell’area. Troppo stanco anche Mascara, che esce tra i fischi degli ex tifosi e lascia spazio al giovane Padovan. Fa segnare la presenza anche Maniero, che si libera sul lato corto sinistro e mira il destro secco all’angolino basso dove Sorrentino si tuffa per braccarla a terra. La stanchezza, più che giustificata, la fa da padrona tra gli adriatici. I siculi lo sanno e se la godono tutta fino alla fine, mentre i due africani subentrati pensano a rompere ogni tentativo di gioco avversario. Spiove, al 90’, una palla buona per Maniero davanti alla porta, ma sullo stacco di Pippo c’è il disturbo difensivo e la conclusione aerea viene sventata. Un danno lungo 90 minuti rischia di far coppia con la beffa in pieno recupero: con il Pescara tutto avanti, Bolzoni riesce a trovarsi solo davanti a Belardi ma sceglie di uccellarlo da 35 metri, il portiere riesce a smanacciare la sfera sopra la porta nonostante la posizione avanzata. Un tentativo che fa salire tempo di possesso palla del Palermo ad uno scarso 40 per cento, ma alla fine sono quei 35 secondi a fare la differenza.
Una gara dominata in lungo e in largo dal Pescara, quella prova che la tifoseria contestante chiedeva e pretendeva. Se non la breve distrazione al fischio d’inizio, nulla si può recriminare a Marino e ai suoi. Ma i punti in classifica rimangono, dopo 9 gare, miseramente 8.
Daniele Galli
foto: Eurosport.it