Teramo. Siamo appena alla quinta giornata di campionato, eppure una buona parte del futuro prossimo del Teramo Calcio passerà dalla difficile trasferta di domani in quel di Gavorrano.
In Toscana i biancorossi dovranno riscattare il mezzo passo falso casalingo rimediato contro il Tuttocuoio, ma dovranno anche mettere fieno in cascina in vista del tour de force previsto nel mese di ottobre (NdR: Coppa Italia, Ischia, Martina Franca e Vigor Lamezia). Quella di domani sarà perciò una sfida molto delicata per gli uomini di mister Vivarini, che al “Malservisi-Matteini” dovrà fare sicuramente a meno degli squalificati Scipioni e Bernardo: al loro posto, andranno in campo De Fabritiis e Gaeta. A sorpresa potrebbe figurare nell’undici titolare anche Mirco Petrella, che usufruirebbe di una nuova chance dopo lo sfortunato episodio capitato nel finale del match di sette giorni fa. Nel Gavorrano invece il tecnico Gabriele Cioffi deve ancora risolvere il rebus legato alle condizioni del centrocampista Claudio Santini, che sta smaltendo i postumi di un’influenza virale: in caso di forfait dovrebbe giocare uno tra Rizzo e Potenza.
Gavorrano-Teramo sarà diretta da Francesco Catona di Reggio Calabria, coadiuvato dagli assistenti Luca Nissanka Calcopietro e Paola Culicelli, entrambi di Ostia Lido. Catona è alla prima stagione nella CAN PRO e finora ha portato a termine solo una gara, Martina Franca-Arzanese terminata sullo 0-0. In quell’occasione il fischietto calabrese estrasse sei cartellini gialli e un rosso, quest’ultimo a carico di un calciatore ospite. Non ha nessun precedente con il Teramo. A proposito di precedenti, i due guardalinee sono accomunati da un particolare curioso: in passato entrambi sono stati oggetto delle intemperanze dei tifosi teramani. Il 25 settembre 2011, durante Renato Curi Angolana-Teramo (0-2), Paola Culicelli rimase stordita dallo scoppio di una bomba carta lanciata dal settore ospiti, mentre il 5 marzo 2011 il “colored” Luca Nissanka Calcopietro, al termine di Teramo-Atletico Trivento (1-2), uscì dal campo tra i cori razzisti del pubblico di Piano d’Accio.
Francesco Graduato