Pescara (4-3-3): Pelizzoli; Balzano, Capuano, Schiavi (40’ Bocchetti), Rossi (35’ Frascatore), Nielsen, Brugman, Bjarnason, Ragusa, Maniero, Mascara (81’ Cutolo). In panchina: Pigliacelli, Zauri, Rizzo, Piscitella. Allenatore: Pasquale Marino
Juve Stabia (3-5-2): Branescu; Martinelli, Figliomeni, Murolo, Ciancio, Davì (70’ Parigini), Doninelli (75’ Jiday), Suciu, Vitale, Di Carmine, Diop (56’ Sowe). In panchina: Viotti, Ghiringhelli, Zampano, Di Nunzio. Allenatore: Piero Braglia
Reti: 22’ e 44’ Maniero, 75’ Brugman
Arbitro: Maurizio Mariani di Aprilia (De Meo-Calò)
Ammoniti: Davì, Murolo
E’ il grande acquisto del Pescara targato Marino ad aprire le danze della prima partita del Delfino al ritorno in serie B: Mascara, con una deviazione su tiro di Nielsen al 4’, infiamma immediatamente lo stadio Adriatico, ma la sua rete precoce viene annullata per fuorigioco millimetrico. L’impostazione della gara biancazzurra, però, è quella giusta: la porta della Juve Stabia viene presa di mira sia da Bjarnason che da Brugman, ma i tentativi da fuori non impensieriscono seriamente Branescu. Il portiere delle “vespe”, però, intuisce quale sarà il suo vero tormento al 21’: il primo tentativo di Riccardo Maniero viene solo respinto dall’estremo difensore. Il numero 19 del Pescara è la spina nel fianco nell’ordinata difesa campana, molto ben servito dai traversoni dalla destra di Balzano. Suo il vantaggio, un minuto dopo: un avvitamento in salto potente e preciso dal centro dell’area sul lungo lancio del terzino destro. 1-0. Mister Marino festeggia ma perde per inforunio, in pochi minuti, prima Rossi e poi Schiavi: entrano Frascatore e Bocchetti. Nessun problema, tanto ci pensano loro: al 43’ Balzano e Maniero tentano la fotocopia del primo goal, ma la sfera esce di un soffio dall’incrocio dei pali. Copione buono, tanto vale ripetersi: buona la terza, al 44’: stavolta “Pippo” Maniero si tuffa alla deviazione e la inzucca sul primo palo. 2-0.
La mossa di Piero Braglia per la ripresa è la sostituzione di Diop con Sowe, e l’attaccante gambiano, dopo 3 minuti in campo, fa tremare il palo della porta di Pellizzoli con una deviazione di testa su calcio di punizione. Il portiere biancazzurro deve, invece, volare a due mani al 65’ per salvare la traversa dal piattone piazzato di Martinelli dal limite dell’area. Dopo un primo tempo di dominio, il Pescara della seconda frazione sembra aver perso la bussola. La ritrova Gaston Brugman al 74’, che sfonda in dribbling sulla sinistra dell’area, salta due difensori e batte Branescu con un tocco di puntina. 3-0. La vivacità donata da Sowe all’attacco di Braglia non corrisponde ad altrettanta attenzione difensiva: un minuto prima della rete di Brugman, Manieri si era divorato la tripletta fornita grazie ad un regalo di Suciu, ma il mattatore della serata non era stato in grado di battere il portiere da due passi. E anche la serpentina del 3-0 è stata innescata da una dormita della retroguardia di Castellamare. Tra le maglie larghe trova spazio anche lo show nordico dei biancazzurri: al 76’ Nielsen sfodera la sciabola dalla trequarti, Bjarnason la stoppa di petto a centro area e si gira in semirovesciata, ma l’asse danese-islandese fa capolinea tra le braccia del portiere. Al 90′ c’è anche l’occasione per il poker, Cutolo lancia Bjarnason che impegna Branescu alla respinta, arriva Ragusa a ribadire ma fa prima la difesa a liberare.
Il ritorno della festa sugli spalti dell’Adriatico al triplice fischio sanciscono il verdetto: il Pescara è tornato!
Daniele Galli