Teramo. Nel prossimo campionato la panchina del Teramo sarà occupata da Vincenzo Vivarini. Il matrimonio tra la società del patron Campitelli e il tecnico di origini teatine si è celebrato questa sera, al termine di un incontro che si è svolto nella sede del sodalizio biancorosso.
Nato il 5 settembre del 1966, Vivarini comincia il suo percorso di allenatore partendo dai settori giovanili: dapprima a Giulianova e successivamente a Pescara, piazza dove tra l’altro riveste il ruolo di secondo di Sarri. Subito dopo l’esperienza in riva all’Adriatico, arriva il salto nel calcio dei “grandi”, con le esperienze di Canistro, Francavilla e Pro Vasto, tutte squadre allora militanti nel campionato di Eccellenza abruzzese. L’anno della sua consacrazione è il 2009/2010. In Serie D il Chieti lo sceglie per tentare la scalata al professionismo, obiettivo che la sua formazione riesce a centrare al primo tentativo. Ma c’è di più, perché nel seguente torneo di Seconda Divisione i suoi ragazzi si mettono in mostra per il gioco veloce e spettacolare, qualità che però non bastano per ottenere la clamorosa qualificazione ai play-off. Un traguardo che Vivarini raggiunge nel 2012, quando è alla guida dell’Aprilia. Ironia della sorte, ad eliminarlo in semifinale è proprio il Chieti, la creatura che lui stesso aveva plasmato. L’avventura nel Lazio, comunque, va avanti per un’altra mezza stagione: il rapporto infatti si interrompe bruscamente il 18 febbraio 2013, quando viene esonerato dopo una prima parte di campionato abbastanza altalenante (partenza a spron battuto seguita da una decisa flessione). Il resto è storia di oggi. La firma sul contratto annuale offerto dal Diavolo, la possibilità di rilanciarsi ad alti livelli ma, al contempo, la grossa responsabilità di non far rimpiangere Roberto Cappellacci .
Francesco Graduato