Pescara. E’ iniziata questa mattina, nella sede societaria di via Arrone, un’ispezione amministrativa sui conti della Pescara Calcio, disposta dal tribunale delle imprese dell’Aquila.
Sotto la lente d’ingrandimento la regolarità dei bilanci 2015 e 2016 del club guidato dal presidente Daniele Sebastiani: un’indagine partita dalla richiesta di Danilo Iannascoli, socio al 27% del sodalizio, apertamente in rotta con il presidente.
Operazione caldeggiata anche dalla gran parte di quei tifosi che, da tempo, hanno intrapreso la campagna di contestazioni “Sebastiani Vattene”. All’esterno della sede, anche stamattina, un piccolo gruppo di sostenitori che, sotto l’occhio attento della Digos, si è limitato a esporre uno striscione inneggiante alla verità.
In azione il commercialista teramano Massimo Mancinelli, nominato dal tribunale per controllare i bilanci e verificare i numeri della società. I conti a non tornare sarebbero: 250mila euro legati a numerosi biglietti omaggio, 5 milioni ricevuti per la promozione del settore giovanile e 600mila euro di parcelle elargite al procuratore sportivo Alessandro Moggi.