Pescara: Anania, Zanon, Cascione, Capuano, Romagnoli, Sansovini (13′ st Martin), Verratti (30′ at Kone), Insigne, Balzano, Immobile, Nielsen. In panchina: Ragni, Togni, Bocchetti, Maniero, Gessa. Allenatore: Zdenek Zeman
Juve Stabia: Colombi, Zito, Molinari, Mbakogu (26′ st Raimondi),Biraghi (16′ st Falcinelli), Caserta (26′ st Danilevicius), Sau, Dicuonzo, Baldanzeddu, Mezavilla, Maury. In panchina: Seculin, Danucci, Davi, Cappelletti. Allenatore: Piero Braglia
Reti: 20′ Immobile (R), 40′ st Kone
Arbitro: Baracani di Firenze (Posado-Crispo)
Ammoniti: Molinari, Maury, Raimondi, Capuano
Senza infamia e senza lode, il Pescara si aggiudica il recupero della 27°giornata contro la Juve Stabia di Pierino Braglia. Se fu la neve di febbraio a far rimandare la partita, oggi si potrebbe addossare alla pioggia pesante e incessante la colpa di un gioco rimandato al prossimo match: il ritmato spartito zemaniano suona solo in avvio, sebbene la retroguardia pescarese tiene a bada per tutto l’incontro i pericoli di Sau, senza andare mai seriamente in difficoltà.
Il primo sussulto della partita arriva al 9’, mentre sull’Adriatico si scaglia il temporale, dai piedi di Nielsen che si porta sul limite e cerca lo specchio, ma trova Colombi reattivo tra i pali, nonostante la deviazione involontaria di un difensore colpito dalla traiettoria del danese. Le vespe di Braglia la mettono sulla ripartenza, ma mentre loro cercano l’occasione per distendersi il Pescara si piazza concreto nella metà campo ospite e cerca più volte la conclusione. La svolta al 18’: Di Cuonzo mette il braccio sul taglio verticale di Balzano per Immobile, pronto a pungere sulla sinistra dell’area; va proprio il bomber sul dischetto e la piazza all’angolino basso a destra di Colombi per trovare il vantaggio e il 21° centro stagionale. 1-0. Il raddoppio è servito al 20’ da Insigne, che dal vertice sinistro disegna la parabola sul palo lontano per Sansovini, la palla è di quella con i fiocchi e il capitano la riceve ben smarcato, ma cerca la rovesciata spettacolare riuscendo solo a lisciare malamente e spreca. Con la Juve Stabia che non riesce a prendere le misure, Insigne replica la palombella al bacio al 30’, stavolta pescando magicamente l’inserimento di Immobile che conclude al volo con l’interno destro, la palla incrocia davanti a Colombi e lo supera ma esce dallo specchio, Sansovini cerca la deviazione in scivolata ma non arriva con il tempismo giusto e la manda sul fondo. Si rovesciano le parti dopo la mezzora: la Juve Stabia preme per il pareggio e i biancazzurri attendono per il contropiede: l’occasione arriva al 40’, finalizzata da Sansovini che restituisce il favore ad Insigne con l’apertura larga sulla destra, il fenomeno campano balla magicamente sulla linea di fondo dopo uno stop d’alta classe e suggerisce corto per Immobile piazzato sul palo, ma Di Cuonzo è provvidenziale ad anticiparlo in corner dopo un recupero forsennato. La parabola su punizione di Zito al 42’, bella ma parata agevolmente da Anania, è il massimo del pericolo che i gialloblu riescono a far avvertire alla squadra di Zeman; Pescara in vantaggio all’intervallo, ma l’impressione è che le polveri siano bagnate dal nubifragio.
La riapertura del match spetta agli ospiti, ma Biraghi al 7’st si divora l’occasione del pareggio, raggiungendo il lungo traversone di Mbakogu dalla destra ma alzando alle stelle la girata di prima intenzione da centro area, nonostante la posizione smarcata e lo spazio per ragionare meglio. Accumula cross e conclusioni da fuori la Juve Stabia, ma buone solo per le statistiche e per sporcare i guanti di Anania: il più attivo è l’esterno sinistro Zito, mentre Sau è ben ingabbiato da Capuano e Romagnoli e fatica a far valere il titolo di bomber. Esordio al 13’st, per Marco Martin, 25enne prelevato a dicembre dal Sudtirol, che rileva capitan Sansovini nella squadra di Zeman. Scende gradualmente il buio in campo, illuminato da un flash di Immobile che al 25’st accende la solita progressione dalla mediana procedendo in slalom senza sosta fin dentro l’area dove conclude sicuro, ma Baldanzeddu riesce ad opporsi ed evitare a Colombi di prendere la scossa. Si gioca a sprazzi e senza idee troppo solide da entrambe le parti. Arriva comunque il brivido per Anania alla mezzora: Raimondi gira un bel loob dal limite, la parabola viene prolungata da un palo all’altro nella mischia, Sau arriva a ribadire verso la rete ma c’è un’altra delle vespe in fuorigioco a disturbare il portiere del Pescara e Baracani fischia al momento della conclusione, terminata comunque fuori bersaglio, seppur di poco. Nella noia tattica la si spunta solo in ripartenza: così fa Kone al 40’st che riesce a fuggire solitario verso Colombi, conclude una volta addosso al portiere per ribadire poi la palla nella porta vuota di testa: 2-0. Ai campani resta solo di tentare la sorte con un calcio di punizione battuto da Sau nel recupero, ma Anania ne esce illeso e il Pescara vittorioso.
Verrebbe da pensare ad una gestione di basso profilo, ad una rinuncia dell’ampio risultato contro una squadra non competitiva, anche per non rischiare l’infortunio sotto la pioggia e per poter arrivare a sabato con le forze necessarie a concludere un trittico di gare in sette giorni. Al cospetto del Cittadella, Zemanlandia si presenterà dall’alto del secondo posto riconquistato in esclusiva, con una sola lunghezza a dividerla dal Torino capolista, e con i recuperi terminati ora la competizione sarà senza esclusione di colpi.
Daniele Galli