Giulianova. La crisi societaria, la penalizzazione in arrivo, una salvezza ancora da conquistare e ora la “grana” dello stadio. Non c’è pace per il Giulianova calcio, alle prese forse con il momento più critico della sua storia.
Da qui alla fine della stagione, infatti, le partite casalinghe potranno disputarsi solo a porte chiuse. Decisione questa veicolata dal sindaco con una nota ufficiale. Il sindaco, infatti, è a rischio denuncia penale se non farà disputare le prossime partite al “Fadini” a porte chiuse. “Purtroppo non ci sono alternative”, ha dichiarato il primo cittadino giuliese, che si è già incontrato per discutere della questione con i rappresentanti del “Giulianova Calcio”. “Nell’ultima riunione del Gruppo Operativo Sicurezza – dice Mastromauro – i Vigili del Fuoco mi hanno imposto, in base alla recentissima normativa che obbliga ogni stadio ad avere il certificato di prevenzione incendi, di adeguare subito il Rubens Fadini, cosa impossibile da farsi considerando la somma occorrente, pari a circa 1 milione di euro. Quindi le ordinanze da me firmate sino ad ora, sotto la mia responsabilità, per consentire lo svolgimento degli incontri, non sono più sufficienti. A tal punto che rischierei di finire sotto processo. L’unica possibilità, ora, è quella di far disputare gli incontri a porte chiuse. Ho incaricato l’Ufficio Tecnico – prosegue Mastromauro – di quantificare con esattezza le somme necessarie per completare gli interventi utili ad ottenere l’agibilità richiesta. Non appena riceverò il relativo prospetto”, conclude il sindaco, “sarà mia cura convocare una maggioranza per valutare la sostenibilità economica e temporale degli interventi necessari a consentire il regolare svolgimento degli incontri alla presenza del pubblico. Concludo dicendo che per me, tifoso giallorosso, questa è veramente una doccia gelata. Più fredda ancora delle temperature di questi giorni”.