Il Giulianova non sa più vincere. La vittoria manca da fine novembre, quando i giallorossi superarono al Fadini la Vibonese per 3-1. Poi 3 pareggi e altrettante sconfitte che hanno fatto scivolare la squadra di De Patre quasi ai margini della zona play out, in attesa dei punti di penalizzazione. Contro il Fano l’ultimo passo falso dinanzi al proprio pubblico che per la quinta volta in questa stagione ha visto la truppa giuliese uscire sconfitta dal Fadini. 0-2 per i marchigiani.
Società assente e nervi tesi in casa giallorossa come dimostra l’episodio accaduto al 38′ quando Terrenzio, più volte beccato dai tifosi per aver messo in mora (unico giocatore del Giulianova) la società per gli stipendi non pagati, chiede di essere sostituito. Mentre sta per raggiungere gli spogliatoi si scaglia contro alcune persone della tribuna che lo avrebbero apostrofato pesantemente. Non solo, ma pare che a farne le spese sia stato anche il padre del giocatore il quale tenta di difenderlo cercando di scavalcare la recinzione. Il difensore viene a stento trattenuto e successivamente accompagnato negli spogliatoi. Lascerà lo stadio in incognito per evitare i tifosi che lo aspettavano fuori dallo stadio. C’è però una partita da commentare. Il divario tecnico tra le due squadre è apparso subito evidente. Il Fano visto al Fadini non è lo stesso del girone di andata. Mister Baldassarri schiera sin dall’inizio i nuovi acquisti Cazzola, Innocenti e Berretti, giocatori sino allo scorso anno in Prima Divisione.
Nel Giulianova, invece, mancano D’Aniello e Bruno squalificati, Zoppetti e Morga infortunati. Da considerare peraltro che due settimane fa aveva lasciato la squadra anche D’Alessandro per approdare all’Andria. In mezzo al campo si nota immediatamente che ai giallorossi manca la qualità. Bontà piazzato dinanzi alla difesa fa quel che può, mentre in attacco Picone è supportato da Rinaldi e Carbonaro che scambieranno la loro posizione per tentare di scardinare la difesa ospite. Primo tempo scialbo, anche se nei primi minuti le due squadre danno l’impressione di giocarsela a viso aperto. Al 5′ da un traversone dalla sinistra Innocenti fa la torre per Marolda. Merletti ci mette una pezza. Due minuti più tardi Giustini potrebbe far male. Ma il suo piatto destro è debole, consentendo la facile parata di Beni. La prima frazione di gara è tutta qui, anche se al 40′ ci sono cenni di Giulianova con questo tiro, senza pretese, di Picone, servito poco e male. Giganteggia Faragalli, richiesto dal Catania, al centro della difesa, mettendo più di una pezza a qualche sbandata di Terrenzio. Il Fano nei secondi 45′ di gara alza il baricentro. E il primo campanello d’allarme per i locali arriva al 3′ quando Raparo con l’esterno sinistro colpisce la parte superiore della traversa. Ancora Fano al 7′: Ruscio apre per Berretti che prova ad incrociare il sinistro. Perfetta la chiusura di Federico Del Grosso. De Patre richiama Rinaldi (11′) e inserisce Valori, ma la spinta giuliese è inconsistente. Al 13′ grande intervento di Merletti che chiude d’istinto su Innocenti, concedendo solo l’angolo. Il Fano è in totale controllo dell’avversario e al 27′ sblocca il risultato. L’azione nasce dalla sinistra. Raparo è bravo a controllare palla, mandando a vuoto Terrenzio. Poi traversone al centro e velo di Marolda.
La sfera arriva a Cazzola che piazza un fendente su cui nulla può Merletti. Al 38′ l’episodio che riguarderà Terrenzio, ormai considerato un ex giocatore del Giulianova. Mentre al 41′ arriva il rigore che Bartolini trasformerà inchiodando il risultato sullo 0-2 per i marchigiani. L’arbitro decreterà la massima punizione per questo fallo di mani di Pirelli, che aveva preso il posto di Della Penna. L’attaccante giallorosso spiegherà di essere stato strattonato poco prima da un avversario. Ma il direttore di gara non ha voluto sentire ragioni. Al triplice fischio Carbonaro è corso sotto i tifosi giuliesi che erano nella zona distinti per chiedere loro di stare vicini alla squadra. Altrimenti la situazione, soprattutto sotto il profilo psicologico, è destinata a degenerare ulteriormente.