Vicenza: Frison, Tonucci, Martinelli, Zanchi (38’st Augustyn), Giani, Soligo, Paro, Botta (30’st Paolucci), Gavazzi, Bariti (11’st Mustacchio), Abbruscato. In panchina: Acerbis, Misuraca, Baclet. Allenatore: Gigi Cagni
Pescara: Anania, Zanon (23’st Petterini), Romagnoli, Brosco, Balzano, Gessa (23′ Verratti), Togni, Cascione, Sansovini (23’st Soddimo), Immobile, Insigne. In panchina: Pinsoglio, Bacchetti, Nicco, Giacomelli. Allenatore: Zdenek Zeman
Reti: 10’st Paro, 41’st Soddimo
Espulso: 18’st Togni per doppia ammonizione
Ammoniti: Botta, Immobile, Cascione, Soddimo, Verratti
Arbitro: Vincenzo Baratta di Salerno. (Conca-Santuari)
Più che il solito champagne, è un vinello abboccato da pranzo il Pescara che sale al Romeo Menti di Vicenza per il posticipo delle 12:30. Si rinnova il gemellaggio tra le tifoserie, in vigore dal ’77, superando il divieto della tessera con una gara vissuta a tribune miste. Agguerrito ugualmente, però, Gigi Cagni, che imposta i suoi sul 4-3-3 confermando il nuovo equilibrio che ha rinnovato il Vicenza nelle ultime 4 gare. Ed è proprio il Vicenza che fa il Pescara in avvio, con Gavazzi, al 6’, che chiama precocemente Anania all’intervento provvidenziale sulla conclusione di testa tagliata pericolosamente su un corner. Il diesel abruzzese si scalda al 12’: Brosco interviene scaltro e dalla mischia sulla mediana estrae il lancio che scavalca tutto il Vicenza e pesca Immobile sul limite sinistro dell’area, il biondo Ciro manovra e accentra sul dischetto per Insigne, controllo e conclusione lesta dell’altra punta campana che, però, manca il palo di una spanna. Al 24’, pericolosissima fuga di Abbruscato, che elude il fuorigioco del Pescara piazzato sulla metà campo, corsa forsennata e palla tesa per l’incursione in scivolata di Botta ma Anania si immola e con lo stomaco si oppone alla palla e al piede, ancora Gavazzi in tap-in sulla palla che rimbalza sulla sinistra, ma ancora il ‘Giaguaro’, a gattoni, arriva a deviare in corner. Rimane viva ed emozionante la sfida, ma sono i padroni di casa a sembrare più brillanti della corazzata boema. Al 29’ Sansovini si divora il vantaggio, alzando scoordinato il sinistro sul filtrante che Gessa gli serve sulla destra dell’area; al 30’ Soligo sorprende Togni e stacca da centro area, ma la conclusione di testa si alza sopra la traversa, facendo comunque correre il brivido sulla schiena di Anania. Il migliore del Pescara della prima frazione è Anania, sintomo emblematico, che ancora una volta, al 40’ riesce a togliere dalla testa di Gavazzi il tentativo di deviazione sottoporta sul tiro che Abbruscato manda a cercare il ‘sette’ schiacciandolo in rimbalzo a terra.
E’ Il piattone di Romagnoli ad opporsi alla prima scena della ripresa: il Vicenza in pochi secondi si porta alla conclusione con Soligo, non lasciando respiro ai pescaresi. A spezzare l’equilibrio è Paro, che al 9’st trova da calcio piazzato fuori area l’angolo irraggiungibile per Anania. Proteste veementi dei biancazzurri contro la decisione di Baratta, che aveva fischiato il fallo ad un Togni più per la condotta mantenuta nel primo tempo che per la particolare occasione. Protagonista ancora il brasiliano del Pescara al 17’st, che strattona ingenuamente Gavazzi sulla trequarti e si becca il secondo cartellino giallo, che gli vale l’espulsione. Come una settimana fa, adriatici in 10 a cercare la rimonta. Immediata reazione di orgoglio, con lo spunto personale di Insigne che si accentra palla al piede dalla sinistra e dalla lunetta conclude radente: Frison si allunga e respinge da terra. La risposta di Zeman, invece, è tripla, e in un sol colpo (25’st) mette Petterini, Verratti e Soddimo, per Gessa, Zanon e Sansovini. Tardiva la grintosa risposta del Pescara: al 32’st la forsennata ricerca del pareggio di Insigne, che manovra supportato anche dalla coppia centrale difensiva, scarica sul fianco opposto dell’area per lo smarcatissimo Immobile che chiude secco il destro ma la mette sul fondo, seppur di poco. Al 40’st ancora i Veneti, con Paolucci che spreca l’occasione del raddoppio, dopo aver rubato palla sulla tre quarti e aver cavalcato fino al duello con Anania: sulla conclusione raso terra è ancora il portiere ad avere la meglio. Dai e dai, la spunta Soddimo, con un destro potente e angolato alla perfezione, ci si mette anche la leggera deviazione di Martinelli a condannare Frison, e il Pescara pareggia a cinque minuti dal 90’. I biancorossi non ci stanno a far sfumare la vittoria, e su corner vanno ad un soffio dal 2-1: ancora Anania, al 44’st, riesce ad acciuffare la pericolosa palla vagante in area piccola. Finale da brividi, con quattro minuti di recupero giocati dalla squadra di Zeman con il coltello fra i denti.
Pareggio che sta più che bene al Delfino, vista la partita giocata in completa salita e con il freno a mano inceppato: ora è secondo da solo, ma la vittoria avrebbe portato il distacco dal Sassuolo terzo a ben tre punti.
Daniele Galli