Pescara-Livorno: in 20mila pronti a sognare

pescaratifonordPescara. Ventimila persone e una città intera stretti intorno ad un sogno: riacciuffare la Serie A in un solo anno di cadetteria dopo un lungo periodo di relegazione in C. Sulla strada per i play off, il Pescara dovrà fare i conti con il Livorno di Walter Novellino, che ambisce allo stesso traguardo per ritornare subito nella massima serie.

Il virus dell’entusiasmo ha spazzato dalla mente dei pescaresi ogni dettagli tattico, ogni schema, modulo, formazione ipotetica, ogni polemica recente. L’azzeccata mossa della società di svendere le curve e i distinti a soli due euro ha inculcato nei tifosi un solo desiderio per questa sera. A mezzogiorno di oggi erano rimasti invenduti meno di 1500 tagliandi per la Sud e un centinaio in tribuna, ciò consente di dire che stasera, alle 20:45  “20mila saremo a tifar”, parafrasando (con i limiti dei nuovi regolamenti) lo storico inno del Pescara. Un anello biancoazzurro per sfidare la squadra amaranto.

Sugli spalti anche lo squalificato Gessa, tegola spigolosa per la testa di Di Francesco, che può sostituirlo avanzando Del Prete o arretrando Soddimo: due adattamenti che difficilmente arriveranno ad eguagliare la produttività sull’esterno di destra del n°20 biancoazzurro. A seconda della scelta, si potrebbe vedere Maniero a far coppia d’attacco con Sansovini, o Zanon schierarsi in difesa. Tolto quest’unico dubbio, in scioltezza il tecnico pescarese dovrebbe riconfermare la buona rosa schierata contro il Portogruaro: Petterini, Diamoutene e Mengoni in difesa, Bonanni, Cascione e Verratti in mediana.

Del Livorno sembra che nessuno voglia sentirne parlare: ai delfini col febbrone da cavallo serve solo un agnello da immolare sull’altare con 3 tagli, ma ne basta anche uno. Non la pensa così Walter Novellino, tecnico amaranto è pronto a pungere con il lituano Danilevicius e l’ex Celano Dionisi, con un Tavano sempre pronto da inserire in corsa. La gara è affidata alle direzione del signor Riccardo Tozzi di Ostia lido, supportato dagli assistenti Marrazzo e Segna. Poco da aggiungere, tra poche ore parlerà un Adriatico desideroso di urlare.

Daniele Galli


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