Giulianova. Con la salvezza ormai in tasca il Giulianova deve solo pensare al proprio futuro. L’ultima giornata di campionato, domenica prossima al Fadini contro la Villacidrese, per i giallorossi sarà, si spera definitivamente, il saluto ad un periodo societario non facile. Nelle ultime due stagioni le scelte operate dal presidente Dario D’Agostino non sono state quasi mai azzeccate.
Al di là delle difficoltà economiche incontrate, sicuramente certe questioni, tecniche soprattutto, andavano analizzate e ponderate con maggiore attenzione. Lo scorso anno gli errori furono legati al fatto di non aver rinforzato la squadra a gennaio con un portiere di esperienza e con un attaccante che potesse finalizzare le occasioni offensive che il Giulianova di Bitetto comunque creava. Alla fine è arrivata la retrocessione dalla Prima alla Seconda Divisione al termine dei play out con l’Andria. Quest’anno gli errori si sono ripetuti nello scegliere un allenatore senza alcuna esperienza nella categoria e comunque con un curriculum che avrebbe dovuto far riflettere. Tanto è vero che alla fine Ersilio Cerone è stato esonerato ma solo dopo la prima giornata di ritorno, con la sconfitta di San Giovanni Valdarno. Un allenatore che dal punto di vista umano certamente non si discute, ma che dal punto di vista tecnico non ha dato nulla. Altro errore è stato anche quello di nominare Giuseppe Tambone quale direttore sportivo del Giulianova. Ma l’elenco prosegue anche con l’ingaggio di giocatori che nulla hanno dato ai colori giallorossi, che sono passati come meteore e dei quali non si è sentito poi parlare.
A che pro tutto questo? Tutto ciò è servito solo a creare malcontento tra i tifosi che poi alla fine hanno preso di mira proprio il massimo dirigente del sodalizio giuliese. L’arrivo di Pino Di Meo sulla panchina giallorossa è stato fondamentale per la salvezza, così come è stato fondamentale ingaggiare giocatori di categoria quali Della Penna, Suriano, Terrenzi e lo stesso Perez che seppur mai a segno con la maglia del Giulianova, ha garantito quell’apporto per creare gli spazi per l’inserimento di Margarita. Insomma, le basi tecniche per ripartire ci sono e passano dalla riconferma dell’ossatura della squadra dell’ultima parte della stagione.
Ricominciare quindi da Pino Di Meo, da Margarita, dallo stesso Morga, da Suriano, Della Penna, Terrenzi, senza perdere di mira l’obiettivo che è quello di valorizzare i giovani. Il Giulianova con queste basi potrebbe disputare un campionato di Seconda Divisione completamente diverso, non di sofferenza come purtroppo è accaduto nelle ultime due amare stagioni. Si ricreerebbe l’entusiasmo tra i tifosi, riportandoli al Fadini, mai così deserto come in questa stagione, sino a toccare i minimi storici di presenze allo stadio. C’è poi il discorso societario. Il presidente chiede il coinvolgimento del mondo imprenditoriale locale. Non ha torto. Ma che si faccia chiarezza sul reale stato di salute del sodalizio di via Migliore, sui debiti ancora da affrontare. Ma anche sui crediti che riguardano il contributo della Lega per la valorizzazione dei giovani e la cessione di alcuni pezzi pregiati che permetteranno certamente di fare cassa.