Pescara a fondo: ne prende 4 a Crotone

Crotone (3-4-3): Cordaz, Garcia Tena (56’ Cremonesi), Claiton, Ferrari, Zampano, Paro (77’ Sabbione), Barberis, Martella, Ricci (82’ Stoian), Budimir, Palladino. In panchina: Festa, Balasa, De Giorgio, Torromino, Modesto, Sabbione, Delgado. Allenatore: Ivan Juric

Pescara (4-3-2-1): Fiorillo, Zampano, Fornasier, Mandragora, Crescenzi, Verre, Torreira (77’ Verde), Memushaj, Benali (57’ Pasquato), Caprari (83’ Cocco), Lapadula. In panchina: Aresti, Bruno, Zuparic, Selasi, Vitturini, Mitrita. Allenatore: Massimo Oddo

Reti: 5’ Do Santos, 15’ Palladino, 26’ Caprari, 28’ G. Zampano., 52’ Ferrari, 65’ Memushaj (rig)

Arbitro: Fabio Maresca di Napoli (Bottegoni-Di Iorio)

Ammoniti: Caprari, Garcia Tena, G. Zampano, Lapadula, Claiton, Paro, Budimir, Cordaz

Iuric allontanato per proteste

Interrompere la striscia di sette partite senza vittorie è la missione del Pescara allo Scida di Crotone. Ancora assente Campagnaro, infortunato anche Coda, Oddo piazza centrali in difesa Mandragora e Fornasier, ritrova disponibile Crescenzi ma lo inverte sulla destra e sposta Zampano sulla corsia mancina; rientra anche Verre a centrocampo insieme a Memushaj e Torreira, Benali e Caprari dietro a Lapadula unica punta. I calabresi hanno nel mirino la vetta del Cagliari, seppur il momento non è dei migliori; peggio va al Delfino, ridotto ora ad assicurarsi i play-off con molta pressione addosso: Entella e Brescia l’hanno già raggiunta a 49 punti, il Trapani insegue a 47.

Per gli abruzzesi è subito incubo: al 4’ la difesa si perde Claiton su calcio d’angolo, la palla rimbalza davanti a Fiorillo e l’inserimento del difensore porta il precoce 1-0. I padroni di casa non si accontentano di amministrare e continuano ad attaccare: al 9’ sfiora il palo Ricci che, su combinazione con Budimir, dall’interno dell’area di rigore allarga troppo la girata mettendo di poco sul fondo. Lo stesso Budimir trova nuova occasione al 15’, sempre in associazione con Ricci, Fiorillo respinge una prima volta, insiste Ferrari per servire Palladino, sul filo del fuorigioco, che sottoporta trova l’angolino alla sinistra dell’estremo difensore pescarese, tradito ancora una volta dal ritardato scatto dei compagni di reparto. 2-0. Avvio sconvolgente per il Pescara, completamente sotto lo scacco dei calabri che, al 19’, costringono Fiorillo a respingere nuovamente con i piedi con il tiro di Martella. Timida reazione con Lapadula al 23’, che riesce a spizzare di testa su cross di Verre dalla destra, prende il tempo a Cordaz ma la mette fuori di poco. Al 26’ Caprari riapre i giochi con una conclusione in realtà senza troppe pretese che gode, però, di una deviazione fortuita di Lapadula e riesce a battere Cordaz. 2-1. Il Crotone batte da centrocampo e il Delfino recupera subito palla per andare in area con lo scambio Lapadula-Caprari, ma il tiro del romanista dal dischetto è ciabattato e facile preda di Cordaz. Solo un’illusione perché, due minuti dopo, Fiorillo è terribile nell’intervento su Giuseppe Zampano, che incorna sul cross di Palladino, portiere scavalcato sul secondo palo ed è immediatamente 3-1. Una beffa imbarazzante, non ci sta minimamente Lapadula e, da bomber furioso, cerca la porta con un siluro da fuori area al 31’ che lascia di sasso Cordaz ma manca ancora di poco il bersaglio. Smarrito e senza mordente, il Delfino non riesce a risalire la china nemmeno con la punizione dal limite di Caprari al 40’, spedita malamente in curva. Regge solo la grinta di Lapadula, che al 43’ mette Verre a tu per tu con portiere, al centrocampista pescarese riesce facile il tiro da due metri ma Paro in scivolata trova la deviare salvifica in corner. Il capocannoniere si lancia nuovamente all’assalto dopo 60 secondi, serve il miglior Claiton per tirargli le redini, chiudendo il primo tempo sopra di due reti.

Strigliata pesante di Oddo negli spogliatoi e, appena rientrato in campo, il Pescara ci prova 3 volte consecutivamente: due su corner, la terza con Lapadula dal limite, tutte rintuzzate dalla retroguardia di casa. Ancora un’illusione: 7’ di ripresa e Ferrari viene nuovamente dimenticato dalla difesa su corner e, con tutta calma, può mettere in rete sul secondo palo il pallone del 4-1. Inutile il rigore concesso da Maresca a Memushaj, steso in area da Paro mentre dribbla l’ingresso dalla destra: è lo stesso capitano albanese a trasformare con un destro violento dal dischetto. 4-2. Seppur il risultato accorciato ridesta il brasiliano Torreira: frustata di controbalzo dalla distanza al 23’st che Cordaz deve respingere con i pugni. I calabri mollano il piede dal gas, abruzzesi a caccia dell’impresa nell’ultimo quarto d’ora: al 28’ st sfiora il 4-3 Lapadula, lanciato sulla sinistra da una cavalcata centrale di Caprari, difesa superata in velocità ma Lapa-goal riesce solo a colpire l’esterno della rete dalla linea di fondo. Para, invece, Cordaz al 31’ sul tentativo di Pasquato (subentrato per Benali al 57’): Verre è caparbio sui 25 metri, tra le linee la botta dell’attaccante che viene respinta in tuffo dal portiere. Altrettanto impegnativo l’intervento di Fiorillo al 34’st quando Palladino sterza sul vertice sinistro dell’area e fa girare il destro verso il palo lontano, salvato in extremis dai guanti biancazzurri, che replicano sul successivo corner, quando Budimir riesce ancora una volta a trovarsi libero di concludere da vicino. Finale ad alta tensione: Lapadula, al 36’st, riesce a controllare e girare il destro sul limite piccolo, ma la alza sopra la traversa e non sfrutta l’indecisione difensiva sul cross di Zampano. L’ultima carta di Oddo è Cocco per Caprari per gli ultimi scampoli di gara, prolungati con 4 minuti di recupero da Maresca: non ne esce nulla di buono, al 94′ il Delfino stecca l’ottava di seguito.

Con 45 reti incassate (quartultima della serie), è palesemente la difesa a condannare il Pescara all’ottava piazza, sprofondando nella bagarre della zona play-off. Fattore ormai senza più obbligo di commento, capace di annientare anche l’impegno dalla mediana in su: Diamoutene acquisto riparatorio e Campagnaro (si spera nel recupero dopo Pasqua) sembrano essere le uniche speranza per Oddo, che si prepara al ritiro per riparare anche alle sbandate mentali di una squadra irriconoscibile.

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