Senza Petrella. L’unica certezza del Teramo di domenica è che l’uomo più decisivo di questa ultima parte di stagione non ci sarà. Né con la Lupa Roma né contro la Maceratese.
A meno di un miracolo, l’esterno potrebbe tornare non prima del match interno contro il Prato di inizio marzo. La diagnosi parla di “lesione di un centimetro nel capo breve del bicipite femorale della coscia sinistra”. Vivarini, in conferenza stampa, prova col sorriso, ad esorcizzare l’assenza più ingombrante, nonostante i soli 164 centimetri del folletto di Pratola Peligna: «Ho messo in preallarme Moreo, Le Noci e Paolucci». Già, Lorenzo Paolucci. Un giocatore che, per il tecnico «ha gamba e che riesce ad attaccare la profondità, ha caratteristiche che possono richiamare quelle di Petrella». Conta, Vivarini, di supplire in qualche modo con uno «spirito di squadra ritrovato, in grado di far passare in secondo piano le eventuali assenze, seppur pesanti».
Non lo dice esplicitamente, ma quando gli si fa notare che, oltre al guizzo, mancherà anche la possibilità di cambiare modulo in corsa come fatto nell’ultimo periodo, Vivarini con un sorriso amaro taglia corto: «Finora si è sempre discusso di dove era meglio che giocasse Petrella. Ora che non c’è, bisogna comunque trovare la chiave per vincere perché questo è un momento fondamentale del campionato. La questione non è la mancanza di un giocatore che in questo momento stava facendo la differenza, spostando gli equilibri. Tutto dipenderà da come si svilupperà la gara domenica contro la Lupa Roma. È chiaro che, a certe condizioni, si potrebbe anche pensare di vedere insieme Forte, Moreo e Le Noci».
La sensazione, però, è che almeno all’inizio, sarà proprio l’ex comasco ad affiancare Forte con la conferma del modulo classico a cui il Teramo sembra essere abituata maggiormente.
Anche perché Moreo «ha bisogno ancora di mettere più cattiveria, più furbizia nelle cose che fa. Questa carenza lo porta, purtroppo, a non essere ancora determinante nell’economia di una squadra. Ci ho parlato e il ragazzo è d’accordo come me».
Perché ad Aprilia, domenica si va per vincere, facendo crescere «un’autostima che è già cresciuta ma che dobbiamo cercare, se possibile, anche ad aumentare».
(Foto Vincenzo Ranalli)