La prima giornata delle ATP Finals ci ha mostrato un Sinner in versione schiacciasassi che potrebbe trarre vantaggio dallo stato di forma e mentale non eccellente dei principali avversari.
C’era grande attesa per la partita d’esordio di Jannik Sinner alle ATP Finals. Il numero uno al mondo – ha ricevuto nelle scorse ore il premio che sancisce l’ottenimento della prima posizione al termine della stagione 2024 – veniva da un periodo di inattività di un mese dopo il forfait al Torneo di Parigi e la decisione di non prendere parte a quello di Vienna ed il suo stato forma non è certamente quello dei periodi migliori.
L’assenza dai campi si è fatta notare soprattutto all’inizio del match contro De Minaur, Jannik è apparso impreciso, stranamente poco incisivo in fase di battuta e a volte in ritardo su risposte che solitamente gli vengono naturali e semplici. Il timore è stato che la migliore condizione del tennista australiano potesse rovinare il debutto, ma la classe del numero uno alla lunga è uscita e la qualità del suo tennis aumentata nel secondo set.
Lo stesso altoatesino a fine partita ha ammesso che è stata dura e che per lui è stato complicato tornare sui ritmi di un match professionistico ufficiale dopo un mese di amichevoli e allenamenti. Sinner ha anche sottolineato l’importanza della vittoria nonostante la difficoltà e la necessità di migliorare per non farsi cogliere alla sprovvista dai prossimi avversari.
Se il match di Sinner è stato una conferma sul ruolo che deve incarnare il nostro tennista in questa competizione (quello del favorito d’obbligo), non si può dire lo stesso per le altre partite. La prima sorpresa è stata la sconfitta di Medvedev con Fritz: il match con l’americano ci ha mostrato le difficoltà attuali dell’ex numero uno.
Una partita difficile o un periodo complicato possono capitare a tutti, ma ciò che preoccupa sono le sue dichiarazioni al termine della partita: “Non provo più piacere in campo”. Parole che da un lato ridimensionano l’impresa di Fritz (battere un avversario demotivato è sicuramente più semplice) e dall’altro potrebbero indicare l’uscita di scena definitiva di un protagonista di primo piano.
Situazione analoga, anche se meno preoccupante per il futuro del tennis e del tennista, quella vissuta da Carlos Alcaraz. Il fenomeno spagnolo ha perso il primo incontro con Ruud, ma anche in questo caso a colpire sono le sue parole: “Posso dire che ogni giocatore è stanco a questo punto della stagione, se qualcuno dice che è fresco’, sta mentendo. Tutti sono stanchi, siamo tutti stanchi. È una programmazione fitta, ci sono tante partite e non ci sono tanti giorni liberi… Finisci una settimana o uno swing e poi hai solo 2-3 giorni liberi prima di tornare a giocare, magari dall’altra parte del mondo”.
Non è la prima volta quest’anno che Alcaraz si lamenta dell’agenda troppo fitta e che palesa la sua difficoltà a tenere alto il livello per tutta la stagione. Le sue parole ci svelano che non si sente nelle condizioni ideali per competere a questi livelli e su questa superficie e preparano ad una possibile uscita di scena anticipata del campione iberico.
Con Medvedev e Alcaraz in condizioni così precarie, per Sinner i pericoli maggiori sono Fritz (contro il quale starà giocando in questo momento) e soprattutto Zverev, l’unico negli ultimi due mesi ad aver dimostrato una continuità ed uno stato di forma tali da permettergli di impensierire Jannik.