Chieti. Dopo il ritorno alla vittoria nella partita contro il Sambuco, la Pallavolo Teatina è chiamata alla difficilissima trasferta di Lanciano contro una delle squadre più in forma del campionato, terza in classifica ad un solo punto dalle biancorosse. Sarà un “ritorno tra vecchi amici” per mister Andrea D’Arielli che ha lavorato con la Volleyball Lanciano in passato, lasciando un buonissimo ricordo.
Oggi parola alla palleggiatrice biancorossa, Claudia Cirillo, classe 1994, arrivata in estate dalla Pallavolo Montesilvano.
Dopo una vita trascorsa a Montesilvano è arrivata la chiamata della Pallavolo Teatina: cosa ti ha spinto a cambiare?
“Penso che nella vita di ogni atleta debba esserci un momento di distacco dal proprio nido, dal posto dove si è nati e cresciuti, per cercare nuovi stimoli e per una crescita personale”.
Vieni da due anni difficili con due retrocessioni e ora sei in una squadra che punta al vertice: una sfida che ti spaventa?
“La maggior parte delle nuove avventure spaventa come le novità, ma non è un valido motivo per tirarmi indietro, anzi è qualcosa che mi spinge a dare il meglio e provarci fino in fondo”.
Come sono andati questi primi mesi?
“All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, ma questo non ci ha buttato giù, anzi mi accorgo giorno dopo giorno che si sta creando la giusta armonia e il gruppo di una vera squadra, che lotta per raggiungere lo stesso obiettivo”.
Un gruppo più unito si è visto nell’ultima vittoria contro il Sambuco, dove hai mostrato segni di crescita nonostante le difficoltà avute durante il match: cosa ha fatto la differenza?
“Il fatto di avere un obiettivo comune, raggiungibile solo di squadra, aiutandoci e tirandoci su insieme nei momenti di difficoltà. Poi la voglia di vincere che ci ha portato a fare risultato”.
E sarà proprio la voglia di vincere a non poter mancare sabato nella difficile trasferta di Lanciano: cosa serve in più per portare a casa i tre punti?
“Grinta, cattiveria e la consapevolezza che ogni pallone ed ogni punto sono di fondamentale importanza, giocando al massimo senza regalare niente agli avversari”.