Da Roseto degli Abruzzi a Montevideo c’è tanta strada. Se poi si pensa che a 15 anni non ancora compiuti si possa ripetere la designazione dalla Federazione Scacchistica, in qualità di Campione Italiano under 16, a rappresentare nuovamente il nostro paese al Campionato Mondiale giovanile di Scacchi, quest’anno in Uruguay (wyccuruguay2017.com), non si può che esser felici per quel pomeriggio del doposcuola, a 9 anni, quando si è seduto davanti ad una scacchiera per imparare a muovere i pezzi di un gioco di 3000 anni fa.
Poi molte ore di lezione ci sono state, visto che se si vuol migliorare si necessita di studi approfonditi e praticamente infiniti (le mosse possibili su una scacchiera sono 10 alla 120ima), perché ogni più piccolo errore già in apertura di gioco. può costare la partita. Ma la dedizione, il lavoro ed i relativi risultati possono portare anche sulla copertina del mensile nazionale del settore “Torre&Cavallo Scacco” di settembre, in edicola questi giorni.
Questo ha affascinato in nostro corregionale CM Nicolò Orfini, che oggi, molto lontano da casa, sta affrontando i migliori scacchisti del mondo under 16, in un’esperienza da ricordare per la vita.
E se solo la partecipazione ai massimi livelli poteva già appagare uno spirito correttamente competitivo (a scacchi la prima cosa che ti insegnano è a perdere, imparando dagli errori e riconoscendo per prima i meriti dell’avversario con la stretta di mano a sancire la propria sconfitta), al giro di boa del Mondiale si ritrova con 3 vittorie su 5 incontri, nella fascia alta della classifica, a gareggiare per un onorevole piazzamento, in caso di ulteriori risultati positivi anche nei prossimi 6 turni rimanenti della manifestazione. Cosa assolutamente non scontata o preventivabile.
Il ruolino di marcia del liceale rosetano (chess-results.com/tnr297051.aspx?lan=1&art=9&fed=ITA&flag=30&wi=821&snr=24) registra le vittorie contro lo statunitense Hemmat, con il n.1 svizzero Baenziger e con il n.3 lettone Batashevs. Non ha ottenuto il successo, ma sfiorato il pareggio, con il fortissimo russo Karpenko. Ma sconfitta. dominando per 39 mosse con il n. 12 under16 al mondo per ELO (il punteggio scacchistico matematico che indica la forza di un giocatore) e terzo del tabellone a Montevideo, lo slovacco MI Gazik, brucia ancora per quell’unica mossa errata effettuata con pochi secondi a disposizione.
Ieri giorno di “riposo”, ma non è così. Lo si passa a studiare lo stile di gioco del prossimo avversario di domani, il forte Maestro Fide argentino Francisco Varacalli, con uno sguardo a quello che si è fatto e all’analisi del proprio livello di gioco espresso con gli allenatori della federazione a supporto, il Maestro Internazionale Daniel Contin ed Il Grande Maestro Danyyil Dvirnyy, per pianificare le migliori linee da tenere in partita, almeno nella fase di apertura, sperando di evitare le amare sorprese sempre dietro l’angolo in una disciplina così tanto teorizzata (esistono più libri scritti sugli scacchi che su tutti gli altri sport messi insieme!).
E questo nella speranza di tornare a giocare nelle prime sei scacchiere del torneo che sono trasmesse on-line sul sito ufficiale e su chess24.com, come successo già per tre volte in questa edizione in modo di continuare anche a far soffrire meglio da casa in diretta gli amici scacchisti ed i compagni del circolo “Le Torri del Vomano”, di cui fa parte (pinetoscacchi.it) con il presidente Fausto Del Papa e il vice Luigi Ciaramella a seguire la partita con la stessa ansia di una finale di calcio.
Ieri una partita italiana è finita dopo sei ore e 120 mosse, pareggiando. Non si molla mai. Non c’è tempo di rilassarsi, sono i Mondiali, nessun italiano li ha mai vinti.
Speriamo che tra i sei atleti presenti nelle categorie u14 – u16 – u18 maschile e femminile, le punte di diamante della spedizione italiana, che non si citano solo per loro scaramanzia, possano regalarci magari stavolta questa grande soddisfazione.