Giulianova. Nel Loggiato Sottobelvedere gremito con un colpo d’occhio suggestivo ed emozionante, si è tenuto sabato scorso, il convegno dal titolo “Il calcio giovanile dal passato al futuro”, a cura dell’Asd Giulianova Calcio (già Giuliesi per sempre”), con il patrocinio della Città di Giulianova.
L’evento è caduto nel primo anniversario dell’inaugurazione della sede sita in Corso Garibaldi 9, a Giulianova Alta, avvenuta Sabato 19 Aprile 2014 con la partecipazione di molti artefici della storia del calcio giallorosso del dopoguerra.
Nelle veci del Sindaco Francesco Mastromauro, l’Assessore delegato allo Sport, Pierangelo Guidobaldi, ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale la quale, con propria deliberazione di giunta, ha inserito la sede e le attività dell’Associazione nel sistema museale diffuso cittadino. Introdotti e moderati dal giornalista Ludovico Raimondi, gli interventi di Nicola Tribuiani, Francesco Giorgini, Ferdinando Ruffini, Ivo Iaconi e Franco Tancredi hanno toccato, in maniera esaustiva e interessante, i vari aspetti proposti dal tema del convegno, spesso stimolando, senza veli e con profonda passione, riflessioni sulla mutazione dei tempi e delle situazioni economiche, sociali e strutturali che hanno cambiato il volto, in senso non positivo, dei settori giovanili a Giulianova e in Italia.
Nicola Tribuiani, ricordando il maestro e capostipite degli allenatori, Emilio Della Penna, ha sottolineato che ”la nascita del Nagc a Giulianova negli anni ’60 è stato il preludio, in perfetta sintonia con il presidente Tiberio Orsini e il suo vice Pierino Stacchiotti, del settore giovanile che ha conquistato tanti scudetti e lanciato molti giovani nel panorama del calcio nazionale, attraverso una selezione dei migliori talenti che avveniva in uno spirito di divertimento e di entusiasmo per il gioco del calcio. Oggi – ha concluso il Seminatore d’oro 1974 – non sempre questa selezione è possibile con la proliferazione delle scuole-calcio che comporta problemi diversi di formazione tecnica e di rapporti con i ragazzi e i loro genitori”
Francesco Giorgini ha affidato a un divertente aneddoto la spiegazione del più viscerale attaccamento alla maglia giallorossa che veniva avvertito in passato: “In una partita decisiva per la salvezza del Giulianova in Serie D, a Santa Maria degli Angeli, esplose un petardo nella mia zona del campo. Caddi a terra con un calzettone bruciacchiato ma negli spogliatoi, con il Giulianova sotto di tre reti, il massaggiatore Giovannino De Santis mi procurò una forte scottatura al polpaccio con un fiammifero “minerva” per convincere l’arbitro della gravità dell’incidente. Io fui costretto al ricovero in Ospedale ma il Giulianova ottenne la vittoria a tavolino e con essa la salvezza! A distanza di tempo, si può dire che l’episodio in se’ non fu esemplare sul piano della correttezza sportiva ma lo spirito con il quale fu realizzato era sicuramente sano e il sacrificio di sofferenza del sottoscritto valse la pena”.
Ferdinando Ruffini ha apportato un contribuito di realismo alla discussione come responsabile del settore giovanile del Delfino Pescara ma anche come conoscitore del sistema: “Oggigiorno curare un settore giovanile è dispendioso. A Pescara abbiamo una quarantina di giovani in convitto e che seguiamo in tutte le esigenze, anche scolastiche. Molti di loro sono africani o provenienti da lontano, sono finiti i tempi in cui la grande maggioranza dei ragazzi era locale. In generale, poi, va anche rimarcato che tanti ragazzi soffrono di situazioni sociali e familiari difficili e questo rende ancora più complicato il compito degli allenatori che, a loro volta, spesso sono pagati poco e in ritardo di mesi. Noi siamo cresciuti in una realtà completamente diversa, di maggiore entusiasmo e divertimento”.
Ivo Iaconi ha affondato la lama su altre piaghe: “Certo, un punto dolente in Italia è la mancanza di coerenza delle società nel perseguire la politica dei giovani, ma che dire anche della carenza di impianti sportivi adeguati? Una carenza di cui Giulianova soffre particolarmente. La responsabilità è delle Amministrazioni e delle istituzioni ma anche di ognuno di noi”. Iaconi propugna l’idea di una scuola di allenatori per i giovani.
Franco Tancredi, visibilmente emozionato dalle immagini e dal video con i quali è stata ripercorsa la sua straordinaria carriera di portiere dal settore giovanile del Giulianova fino alla Nazionale alle Olimpiadi ’84 e ai Mondiali del Messico ’86 passando per la gavetta al Milan e al Rimini, la consacrazione nella Roma di Liedholm e la chiusura nel Torino prima di diventare allenatore dei portieri di Roma, Juve, Real Madrid e nazionale inglese al seguito di Fabio Capello, ha aggiunto: Pper una società di calcio gli allenatori dei settori giovanili devono essere più qualificati e importanti rispetto ai colleghi di prima squadra”. E quindi, rispondendo alla richiesta di un consiglio per diventare un bravo portiere da parte di un ragazzo in platea ha risposto: “Se avrai passione e ti divertirai, se sarai corretto con tutti e onesto con te stesso diventerai un grande portiere” . Una risposta in cui c’è tutto Franco Tancredi. A lui il presidente dell’Asd Giulianova Calcio “Giuliesi per sempre” Alfredo Barnabei ha consegnato la targa con la scritta: “Grazie per averci resi orgogliosi della tua splendida carriera e di essere uno dei “Giuliesi per sempre””.
Ciascuno degli interventi che si sono succeduti si è concluso con la comune constatazione che “alla base di di tutto occorre una società solida e affidabile” e con il comune augurio “che il Giulianova torni a credere nei giovani talenti locali e a vivere i suoi tempi migliori”.