Chieti. Questa mattina il presidente della Chieti Calcio, Walter Bellia, alla presenza del vicepresidente Walter Costa, in seguito alla retrocessione in serie D dei neroverdi, ha parlato della sua posizione paventando delle possibili dimissioni nel caso in cui non dovessero arrivare aiuti in società.
“È inutile dire che è stato un anno iniziato male e finito peggio – ha detto Bellia – ogni anno ci sono i tam tam. Per me, Walter Costa e un po’ tutti la retrocessione è stata veramente un colpo duro. Non me l’aspettavo perché l’anno in cui avevamo speso di più non pensavo che arrivasse quel risultato sportivo, la politica dei giovani paga sempre. Mi prendo qualche giorno di riflessione. Affrontiamo un momento di crisi, anche con la mia azienda e non me la sento di investire più nel calcio o perlomeno di investire da solo. In questi anni sono stato affiancato da poche persone come Reale, Costa e Serpellini. I bilanci delle varie società sono tutti in perdita. In questi giorni ho sentito parlare di varie persone che volevano rilevare la Chieti Calcio, io mi sono messo a disposizione. Se ci sono degli imprenditori ben vengano, se non dovesse arrivare nessuno Bellia lascia. Io sono stato tifoso, il Chieti ce l’ho nel cuore, per me la retrocessione è stata una mazzata, però la programmazione ed i progetti si possono fare in base a ciò che si ha a disposizione. In serie D occorrono giocatori di rango che costano soldi, si deve quindi investire. Dobbiamo ringraziare qualche tifoso come Franco Desiderio che in questi anni ci ha dato una piccola mano. Se in questi giorni non trovo nessuno mi dimetto. Ho preso in mano la presidenza del Chieti perché mi sento di essere il primo tifoso ed ho chiuso sempre il bilancio in attivo. Non ci possiamo paragonare a tante realtà come Messina, Casertana, Cosenza, Foggia, ecc.”.
“Se ci possiamo mettere insieme per progettare qualcosa è bene – ha concluso Bellia – altrimenti lascio. Siamo arrivati ad un bivio dove dobbiamo fare tutti delle scelte. Bellia da solo non rimarrà alla guida del Chieti. Questi sono stati dei giorni importanti, il calcio adesso lo si può fare solo se si uniscono le forze, a meno che non si tratti di qualche magnate. Questo lo dico a malincuore, ci servono delle risposte dalle istituzioni. Le idee ci sono ma mancano le risorse, ad esempio non abbiamo fatto il settore giovanile perché non abbiamo i campi di allenamento. Parlare è facile, ma bisogna investire. Io e Walter Costa avevamo tanti progetti, ma senza soldi non andiamo da nessuna parte. Io non voglio abbandonare perché non fa parte della mia indole, vogliamo riportare in alto il Chieti. In questo momento dobbiamo pensare ad una squadra come ad un patrimonio di Chieti. entro dieci giorni si conoscerà il futuro di questa società”.
Francesco Rapino