Bari: (4-3-3) Guarna, Ceppitelli, Calderoni, Chiosa, Sabelli (60′ Zanon), Delvecchio, Defendi, Sciaudone, Romizi (72′ Fossati), Galano, Joao Silva. In panchina: Pena, Chiocchia, Samnick, Beltrame, Lores, Lugo, Cani. Allenatore: Roberto Alberti.
Pescara: (3-4-3): Belardi, Bocchetti, Schiavi, Balzano, Rossi, Zauri (8′ Zuparic), Bovo, Brugman, Maniero (81′ Sforzini), Ragusa, Politano (80′ Cutolo). In panchina: Pellizzoli, Cosic, Rizzo, Nielsen, Mascara, Caprari. Allenatore: Pasquale Marino.
Reti: 74′ Joao Silva (B)
Arbitro: Luca Pairetto di Nichelino (Di Vuolo-Fiorito/Roca)
Ammoniti: Romizi, Schiavi, Ragusa, Ceppitelli
Si gioca davvero tutto, in un semideserto San Nicola, Pasquale Marino: dopo cinque sconfitte consecutive e in ritiro punitivo interrotto solo per sua richiesta, l’allenatore del Pescara va a Bari con la valigia già pronta e sul collo il fiato di Zeman e Iaconi. Può solo fare punti per tornare a casa con la squadra.
Parte in salità, però, la sua partita, con Zauri che becca una gomitata sul naso dopo soli 8 minuti e lascia il posto all’incerto Zuparic. Le cose potrebbero andarli peggio al 13′, quando Belardi accenna l’uscita alta sul corner di Galano, poi ci ripensa e lascia spiovere il cross in area, lo salva Balzano che anticipa di testa sulla deviazione di Delvecchio. La paura di scoprirsi sembra congelare le intenzioni biancazzurre: occorrono 20′ minuti per arrivare a concludere in porta, peraltro la botta di Brugman parte da lonanto e termina a un metro dal palo a sinistra di Guarna. I pugliesi, invece, giocano più sciolti ed è il comparto difensivo abruzzese a doversi impegnare maggiomente: Bocchetti, al 22′ si immola in spaccata per murare il tiro a bersaglio da buona posizione di Galano. Faticano gli ingranaggi avanzati a far correre le catene motrici di Balzano e quelle finalizzatrici di Manieri. Ben oleata, di contro, quella di Sciaudone, che al 36′ se ne va in coast-to-coast da area a area, costringendo Schiavi a stenderlo e a rimediare il giallo. Il Bari sembra aver maturato il momento per il vantaggio: al 39′ solo la pronta respinta con una mano di Belardi nega il goal a Calderoni, che si alza la palla col sinistro e con lo stesso piede spara in porta. E invece il Pescara reagisce, al 40′: Gran palla di Politano, che pesca il taglio di Maniero, ma “Pippo” perde l’attimo giusto per colpire a rete, e calcia oscenamente a lato. Questo e niente più per una prima frazione scialbamente equilibrata, che termina “a occhiali”.
La ripresa, però, è tutta un’altra gara: il Pescara cambia pelle, cresce e aggredisce meglio gli spazi lasciati più liberi dal Bari. All’8’st il delfino sfiora la rete: punizione tagliata dentro da Brugman, Schiavi salta e inzucca bene a centro area ma il cross è troppo teso per subire gli effetti efficaci della deviazione e la palla sfila alla base del palo. I galletti rispondono dopo 5 minuti ed è ancora Bocchetti a reggere in piedi la difesa: Defendi vola in fuga verso Belardi, conclude ma il centrale biancazzurro mura nuovamente in scivolata, c’è però Sciaudone pronto a ribadire verso Belardi ormai fuori causa, per fortuna del portiere la traiettoria sfiora soltanto il palo. Entrambi gli acceleratori rimangono costantemente a tavoletta, sebbene sia il Bari a farsi più pericoloso: al 18’st Defendi innesca Ceppitelli da calcio piazzato, lo stacco di testa è più preciso di quello di Schiavi ma la palla rimane più lenta e Belardi può braccarla a terra. Tenace e ostinata la squadra di Alberti, che al 20’st si porta in area con un Joao Silva ben armato: stavolta è Schiavi a fare il Bocchetti e si immola sulla girata del portoghese. Evidente la spaccatura tra i comparti pescaresi: se in avanti si spinge e si producono palloni a ripetizione per gli uomini in area, comunque mal serviti, dietro si è costretti a subire il rinculo di un centrocampo sfilacciato. Ne approfittano, così, i padroni di casa al 29’st per una proficua manovra a destra: Galano riesce a controllare bene sul lato corto dell’area per portarsi a tagliarla dentro dal fondo con l’esterno, sul primo palo Joao Silva scappa alla marcatura e riesce a buttarla dentro con la fronte. 1-0. Marino prova a salvarsi la pelle buttando nella mischia Cutolo: lui ci prova al 38’st con un missile terra-aria su calcio di punizione dai 25 metri, sibila l’aria accanto al legno sinistro ma è quella dal lato sbagliato della porta. Con Politano esce anche Maniero, per far largo a Sforzini, ma sembra l’attacco barese a trovare nuove forze nel finale. La coppia del vantaggio cicca il triangolo 43’st, poi al 3′ di recupero Galano catapulta verso la porta, stavolta in verticale, ancora Joao Silva, che spacca in due la difesa e conclude dal limite battendo Belardi di sorpresa ma mancando la doppietta per pochi centimetri.
Il triplice fischio fa suonare la ritirata per Pasquale Marino. Manca solo l’ufficialità della società, ma Sebastiani e co. erano stati ufficiosamente chiari in settimana: sconfitta equivale a esonero, e dopo sei gare perse non ci sono giustificazioni che tengano.
Daniele Galli