Crotone: (4-3-3): Gomis, Mazzotta, Ligi, Suagher, Del Prete, Cataldi (76’ Galardo), Matute, Crisetig, Dezi, Diop (67’ Ishak), Bernardeschi. In panchina: Concetti, Cremonesi, Meola, Kone, Giannone, Saric, Pettinari. Allenatore: Massimo Drago.
Pescara: (3-4-3): Belardi, Zuparic, Schiavi, Cosic (57’ Caprari), Balzano, Brugman, Bovo, Rossi, Politano (79’ Salviato), Maniero (67’ Sforzini), Ragusa. In panchina: Pelizzoli, Nielsen, Fornito, Milicevic, Mascara, Samassa. Allenatore: Pasquale Marino.
Reti: 28’ e 61’ Bernardeschi, 65’ Cataldi
Arbitro: Leonardo Baracani di Firenze (De Godi-Mondin/Monreale)
Espulso: Schiavi
Ammoniti: Suagher, Balzano, Schiavi, Bovo, Rossi, Cataldi,
Il Pescara a Crotone per difendere la zona play-off, insediata ad un solo punto di distanza dai pitagorici. Dopo tre sconfitte consecutive, Marino deve solo vincere per riprendere il passo svelto ormai interrotto da fine 2013. Niente Zauri, bloccato ieri da problemi fisici in allenamento, in difesa c’è Cosic. Avanti, invece, il solito giovane tridente formato da Politano, Ragusa e Maniero.
Le prime battute preannunciano una frazione scoppiettante, invece il primo tempo sarà più una fiammella a vampate. Già al primo minuto il Crotone si fa pericoloso con la profonda verticalizzazione di Ligi per Diop che sfonda in area dalla sinistra sul filo del fuorigioco e conclude subito in porta: Belardi respinge con i pugni e neutralizza. Poi il nulla da entrambe le parti per venti minuti. Si impegnano Rossi e Politano ma non si intendono tra loro e producono poca cosa, Ragusa prova a fare dal canto suo a far tutto da solo ma Ligi e Suagher non lo mollano di un centimetro negli ultimi 15 metri. Manca mordente in tutte le zone del campo: al 22’ Cataldi viene lasciato libero di concludere a giro da fuori area con un destro ben ponderato, la palla si abbassa improssiva e accarezza la faccia più alta della traversa ed esce, Belardi comunque era pronto a metterci le mani. Il primo sussulto biancazzurro arriva al 27’ su calcio di punizione, con l’incornata in area piccola di Maniero che finisce per scheggiare il legno traverso, ma è segnalato il fuorigioco. Basta come scintilla per accendere il match. Il Delfino attacca ancora un minuto dopo: Ragusa punta ancora Gomis ma finisce giù nella morsa del portiere e di Suagher. Per l’arbitro è tutto regolare, così riparte in contropiede il Crotone: lancio per Diop che giunge dritto dalle parti di Belardi, Zuparic recupera in diagonale ma si fa beffare dalla finta del colored crotonese, in extremis riesce a toccare la palla via dai piedi dell’attaccante ma regala l’assist al rimorchio di Bernardeschi che, solo soletto davanti al portiere, insacca in scioltezza. 1-0 al 28’. La scossa è quella giusta per svegliare, finalmente, la squadra di Marino: il tempo di battere dal centro e Maniero ringhia ancora all’altezza del dischetto, nuovo intervento dubbioso ai danni degli attaccanti adriatici ma Baracani continua a non fischiare. Il finale di prima frazione è clamore a tinte biancazzurre: al 41’ Brugman riceve direttamente dal rinvio di Belardi e dalla mediana imbecca in verticale Ragusa che riesce a prendere il tempo alla difesa rossoblu, Gomis esce alla disperata e respinge verticalmente la sfera, ci si catapulta maniero che conclude da 35 metri di prima intenzione al volo ma l’esterno del piede allontana la palla del pareggio di mezzo metro dalla porta vuota.
Si riapre con gli stessi 22 ma con maggior brio il secondo tempo. Un’altra partenza precoce, stavolta a parti invertite: è Politano, al 1’st, ad insidiare con un tiro di potenza la porta crotonese, Gomis spalanca le mani e rintuzza, la respinta è indirizzata a Ragusa ma la difesa fa prima di lui e spazza via il pericolo. Non pago del vantaggio il Crotone che risponde con lo stesso ritmo e al 5’st lo scambio rapido tra Del Prete e Diop mette i brividi a Marino: Schiavi atterra duro il senegalese appena fuori dalla propria area, Baracani fischia a mezzo piede dalla linea ma grazia Schiavi già ammonito. Non serve al mister del Pescara inserire Caprari come quarto attaccante, è sempre il Crotone a pungere di più. All’11’st Diop si fa ancora insidioso con una puntina da calcetto dai 20 metri: più bella la mossa per liberarsi che la conclusione finita agevolmente tra le braccia di Belardi. Buona per aumentare l’entusiasmo, e al 15’st arriva tutto in velocità il raddoppio: Bernardeschi parte sulla sinistra e avvia un rapido giro-palla con Cataldi e Mazzotta che dal fondo restituisce ancora a Bernardeschi, abile a trafiggere la tramortita difesa pescarese e chiude in scivolata alle spalle di Belardi. 2-0. Che il Delfino sia ko ormai non c’è dubbio, ma non c’è limite mai al peggio: al 21’st parte un campanile dagli spogliatoi del Crotone, Zuparic è addormentato e si limita a guardare la palla in aria invece di rincorrere Cataldi che, dal canto suo, la mette giù d’esterno fine sulla trequarti e con la coda dell’occhio vede Belardi troppo avanzato, quindi lo uccella con una parabola perfetta. 3-0 capolavoro del giovane attaccante. Marino mette dentro pure Sforzini per Maniero, ma il tracollo è palese. Bernardeschi al 24’st cerca di riprendersi la scena imitando Cataldi con un colpo prodigioso dalla distanza e quasi beffa nuovamente Belardi: il tuffo non basta ad arrivare sulla palla, che però sibila accanto al palo e finisce sul fondo. Timida reazione ospite alla mezzora della ripresa, Politano si dà da fare sul fondo per metterla dentro in pallonetto che scavalca Gomis, sulla linea interviene Mazzotta con il collo, giusto per far accennare le proteste ai pescaresi. L’amara ciliegina sulla torta al veleno la mette Schiavi al 34’st: il suo fallo ingenuo a metà campo gli costa, stavolta si, il secondo giallo e l’ennesima espulsione inutile alla rosa di Marino. L’ultima brutta scena di una prestazione complessivamente penosa per i biancazzurri: il Crotone, invece, insiste fino alla fine e oltre, con un missile di Galardo che impegna Belardi anche al 1’ di recupero. Quando finisce anche il terzo, il triplice fischio porta la quarta sconfitta consecutiva al Delfino.
Un ruolino di marcia completamente ingrippato, speculare a quello dell’avvio del girone di andata. Alla 3 di ritorno si allontana la zona alta, sognata dai tifosi a inizio stagione e assaporata a capodanno. E’ di nuovo crisi in riva all’Adriatico?
Daniele Galli